Auto e moto d'epoca, la rassegna
a Como è ancora un grande successo

Auto e moto d'epoca, la rassegna ​a Como è ancora un grande successo

di Giampiero Bottino
Tanta roba. Per qualità e quantità. Ancora una volta, complice l'incantevole scenario del Lago di Como nel suo tratto di costa più esclusivo e raffinato, tra lussuose residenze d'epoca e parchi secolari, il Concorso d'Eleganza di Villa d'Este si è confermato di essere uno degli appuntamenti più importanti del mondo del settore.





Il livello delle 51 vetture ammesse all'ultima edizione del Concorso e ammirate nelle due consuete sfilate di Villa d'Este (a inviti) e Villa Erba (aperta al pubblico) è stato talmente alto da mettere in imbarazzo le giuria presieduta da Lorenzo Ramaciotti, ex (da poco) direttore del design di Fiat Chrysler Automobiles.



A differenza di altre edizioni, quest'anno l'assegnazione del premio più ambito – il Trofeo Bmw Group – ha costretto i giurati, tutti d'indiscussa autorevolezza e competenza, a moltiplicare le riunioni per ridurre il ventaglio delle candidate a due successive “short list” da cui alla fine è uscito il nome della “Best of Show”, l'Alfa Romeo 8C 2300 del 1932, bellissima spider carrozzata da Zagato vincitrice di tante gare prestigiose (3 volte la 24 Ore di Le Mans e la Targa Florio, 2 Mille Miglia, una 24 Ore di Spa), spesso guidata dal leggendario Tazio Nuvolari e oggi di proprietà di un collezionista di Beverly Hills.

Perché nel caso delle vetture d'epoca conoscere il passato, spesso avventuroso, dell'auto e di chi l'ha posseduta e guidata conta come la bellezza e l'eleganza formali, la fedeltà del restauro, le soluzioni stilistiche e tecniche originali e innovative.



L'emozione dipende molto dal valore storico della vettura, e chi ama le passioni travolgenti non sarà rimasto insensibile di fronte alla Pierce Arrow 1242 del 1933, l'auto di Carole Lombard, splendida diva di Hollywood moglie innamoratissima di Clark Gable, scomparsa in un incidente aereo al rientro da un tour patriottico tra i soldati americani in procinto di partire per il fronte.



I cultori della storia avranno apprezzato la Mercedes-Benz 770K, ordinata nel 1937 da Hermann Göring, mai ritirata e poi finita in dono all'ammiraglio Horthy, reggente dell'Ungheria filonazista, piuttosto che l'austera Rolls Royce Phantom IV con le insegne reali, ordinata nel 1954 dalla Regina Elisabetta per la sorella Margareth.



E al trionfo della Ferrari 166 MM, la due posti scoperta dall'originale livrea blu e verde, in entrambi i referendum pubblici che le hanno assegnato la Coppa d'Oro a Villa d'Este e il Trofeo Bmw Group Italia a Villa Erba, non è forse estraneo il fatto che la vettura fosse presentata come la prima Ferrari acquistata, nel 1950, da Gianni Agnelli.



IL SUCCESSO DELLE MOTO Entrate da appena cinque anni nel dorato mondo di Villa d’Este, le moto si sono già guadagnate uno spazio importante nel Concorso d’Eleganza. L’allargamento voluto dal Gruppo Bmw e coerente con la sua seconda “anima” di grande specialista delle due ruote si inquadra nella quasi ventennale collaborazione con il Grand Hotel Villa d’Este che ha consentito di dare continuità alla manifestazione ed è culminata con l’assunzione di una responsabilità diretta del costruttore tedesco nell’organizzazione di un evento che ormai ha risonanza planetaria.

L’edizione di quest’anno ha dimostrato che anche in questo campo la manifestazione è entrata nell’elenco degli appuntamenti imperdibili per gli appassionati: le 30 moto in concorso (e le 5 della mostra speciale dedicata alle vincitrici del mitico Tourist Trophy) che hanno sfilato a Villa Erba prima di essere schierate all’esterno del Centro esposizioni hanno contribuito a fare la storia del motociclismo dai primi tentativi di motorizzazione dei velocipedi al 1974.

A differenza delle auto, dove due italiane di sono aggiudicate i tre premi più importanti, tra le due ruote la corona di “Best of Show” è andata a un prodotto made in Germany: la Münch-4 Tts-E del 1973, prima moto stradale a raggiungere i 100 cv grazie al 4 cilindri raffreddato ad aria ereditato dalla NSU Prinz TT.

Le corone d’alloro che hanno adornato i vincitori delle singole classi sono andate alla più vecchia moto in gara, l’austriaca Puch Type N del 1912 (Classe A: “L’establishment”), alla francese Motobécane S5C Gran Sport del 1934 (Classe B: “Il lusso degli Anni Trenta”), all’italiana Motom 98 T del 1955 (Classe C: “Gli esperimenti degli Anni Cinquanta”).

Arrivando a tempi meno remoti, la Münch ha ovviamente vinto anche la sua Classe (la D: “Stravaganaza su due ruote”), mentre la Honda CB 750, bandiera dell’invasione giapponese, ha prevalso nella Classe E: “Gli eroi: il grande boom delle moto degli Anni Settanta”.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 17 Giugno 2015, 09:07
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