"La musica fa bene" contro i tumori
Komen, Gemelli e S. Cecilia insieme

"La musica fa bene" contro i tumori Komen, Gemelli e S. Cecilia insieme

di Chiara Audino
La musica fa bene. Questo è il titolo del convegno internazionale promosso dall'associazione no profit Susan G. Komen Italia, l'Accademia Nazionale di Santa Cecilia ed il policlinico Gemelli, convegno che si è aperto il 2 aprile 2016 presso l'auditorium della musica di Roma, sala Petrassi.
Scopo dell'evento è di sensibilizzare i partecipanti sui benefici della musicoterapia, in particolare sulle sue applicazioni in ambito oncologico e del tumore al seno.
La prima delle due giornate ha visto come protagonisti esponenti di spicco di varie discipline, tra i relatori vi sono infatti stati musicoterapeuti, musicisti, psicologi e medici che sono intervenuti nel corso di due workshop. Durante la mattina si è parlato della situazione della musicoterapia in Italia, sottolineando quanto ancora questa disciplina fatichi ad ottenere un riconoscimento a livello nazionale e sia ancora relegata alle iniziative dei privati. Nel workshop pomeridiano invece si è parlato più nello specifico della musicoterapia applicata all'oncologia e degli straordinari risultati riscontrati non solo a livello fisiologico ma anche psico-emozionale.
A seguito di due letture della professoressa Kathleen Howland e della presidentessa del "World Federation of Music Therapy" Amy Clements-Cortés il tutto si è concluso con un concerto dell'orchestra e del coro dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia diretti da Antonio Pappano. L’incasso ottenuto dalla vendita dei biglietti della Galleria 8 (i posti in cui si vede il direttore d’orchestra all’opera)  sono stati devoluti all’associazione guidata dal Professor Masetti che il 13-14-15 maggio tornerà in strada per la Corse Rosa al Circo Massimo contro i tumori femminili. All’Auditorium in questa tre giorni prevenzione gratuita grazie al lavoro dell’equipe dell’ospedale Gemelli.
 
Iniziative come questa ci aiutano a renderci conto di quanto ormai sia forte l'esigenza di affiancare alle terapie classiche, volte all'eliminazione fisica della malattia, percorsi terapeutici mirati a migliorare la condizione psicologica del paziente, tenendo conto del suo mondo interiore, dall'ambito relazionale al rapporto con il proprio corpo.
Non resta che augurarsi che la ricerca nei prossimi anni muova in questa direzione.
 
 
Ultimo aggiornamento: Domenica 3 Aprile 2016, 13:43
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