Ciondoli d'oro e pietre preziose a forma di fiore di loto. E il mito di Nefertiti aleggia come uno spettro. Il nome della famosa regina che governò l’antico fastoso Egitto tra il 1353 e il 1336 a.C., madre (o matrigna) dell’altrettanto leggendario faraone Tutankhamon, è stato evocato dal team di archeologi dell’Università svedese di Göteborg che ha appena terminato il lungo e complesso scavo di due tombe ad Hala Sultan Tekke, sull‘isola di Cipro, risalenti all’Età del Bronzo che ha restituito un tesoro di circa 500 oggetti, tra cui diversi gioielli in oro, pietre preziose e ceramiche preziose, scarabei intarsiati con geroglifici, realizzati durante il regno di Nefertiti, e rimasti nascosti per oltre tremila anni. Un corredo funerario prestigioso legato alle sepolture di 155 individui, tra cui anche bambini.
Scoperto tesoro di gioielli d'oro simili a quelli indossati dalla mitica regina Nefertiti a Cipro
Ad emozionare gli studiosi, il rinvenimento di un ciondolo in oro massiccio a forma di fiore di loto intarsiato di pietre preziose, molto simile ai gioielli indossati dall’antica regina egiziana. La notizia sta calamitando l’attenzione dei media internazionali. Il DailyMail riporta che la scoperta fa luce ora sulla storia dell’intenso rapporto commerciale tra Cipro e l’Egitto. «I confronti mostrano che la maggior parte degli oggetti risalgono all’epoca di Nefertiti e di suo marito Echnaton intorno al 1350 a.C.», ha raccontato Peter Fischer, capo degli scavi. Oltre ia gioielli sono riemersi anche scarabei (amuleti a forma di scarabeo con geroglifici) e resti di pesci importati dalla valle del Nilo.
LE CAMPAGNE DI SCAVO
Il sito è al centro di campagne di scavo dal 2010. Le tombe vennero intercettate già nel 2018, ma solo ora si è potuto allargare l’indagine e trovare gli apparati funerari.
IL MISTERO DEL SIGILLO
Tra i reperti più curiosi, spiccano una pietra preziosa rossa corniola dall’India, una gemma blu lapislazzuli dall’Afghanistan e l’ambra del Baltico: testimonianza che la città ebbe un ruolo importante durante i traffici dell’Età del Bronzo. Un ritrovamento particolarmente importante che ha entusiasmato gli archeologi è un sigillo a forma di cilindro realizzato con il minerale ematite, con un’iscrizione cuneiforme proveniente dalla Mesopotamia (l’attuale Iraq). Secondo Fischer: «Il testo è composto da tre righe e menziona tre nomi. Uno è Amurru, un dio adorato in Mesopotamia. Gli altri due sono re storici, padre e figlio, che recentemente siamo riusciti a rintracciare in altri testi su tavolette d’argilla dello stesso periodo, cioè il XVIII secolo a.C.». Resta da capire come abbia fatto, questo sigilli, ad arrivare a Cipro, a mille chilometri di distanza dal luogo in cui è stato prodotto.
Ultimo aggiornamento: Domenica 5 Dicembre 2021, 09:02
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