Ondate di calore persistenti su popolazioni ed ecosistemi; aumento del numero dei decessi e delle persone a rischio di stress da calore; rischi per la produzione agricola; scarsità di risorse idriche; maggiore frequenza e intensità di inondazioni; e innalzamento del livello del mare. Sono queste le cinque categorie di rischi, legate al cambiamento climatico, a cui è sottoposta l'Italia e il Mediterraneo, emerse durante la conferenza internazionale, intitolata “Mare Climaticum Nostrum”, che si è tenuta a Firenze martedì 14 novembre.
La conferenza è organizzata dalla Fondazione Earth water agenda con l'Agenzia della cooperazione internazionale del ministero degli Esteri e la collaborazione del Centro euromediterraneo sui Cambiamenti climatici. Le cinque categorie di rischi sono state presentate da Antonio Navarra, presidente del Centro euromediterraneo sui Cambiamenti climatici.
🗣️”Dal 2018 è stato dichiarato lo stato d’emergenza ben 148 volte, un dato che spaventa.
— Earth_Water_Agenda (@expo_technology) November 14, 2023
L’aumento delle carenze e i picchi di questi eventi stanno stressando il sistema di Protezione Civile, per questo è importante prevenire e comunicare bene”#Curcio @DPCgov #ete2023 pic.twitter.com/hWbvUNct8D
Il rapporto «è un avvertimento sulle conseguenze e soprattutto un monito a non stare fermi e subire – ha spiegato Erasmo D'Angelis, presidente della Fondazione Earth water agenda –. È necessaria un'azione urgente a tutela di almeno 12 milioni di italiani esposti a grave insicurezza da frane e alluvioni. Serve agire, l'evidenza scientifica è inequivocabile», ha detto.
Ultimo aggiornamento: Martedì 14 Novembre 2023, 18:02
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