Le donne sono cacciatrici, gli uomini non proprio: lo studio che ribalta uno dei cardini della società moderna

Nelle aree remote di paesi a basso e medio reddito, vivono ancora gruppi che conducono una vita di caccia

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di Redazione web

Le donne sono delle cacciatrici e gli uomini (forse) non proprio. A dimostrarlo è una ricerca che recentemente ha ribaltato uno dei principi cardine sul quale si è basata la costruzione della società moderna, ma che in realtà potrebbe essere frutto di un errore di valutazione. 

Nelle aree remote di paesi a basso e medio reddito, vivono ancora gruppi che conducono una vita di caccia e foraggiamento. Gli studiosi li considerano una sorta di finestra sul passato dell'umanità e, insieme ai resti dei corpi ritrovati sepolti insieme a strumenti da caccia, dimostrerebbero un assurdo paradosso che invertirebbe i ruoli tra uomini e donne. 

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La ricerca etnografica

Gli studi superficiali sui resoconti etnografici storici avrebbero alimentato l'idea che gli uomini, in quanto cacciatori occasionali e meno esperti, fossero violenti e aggressivi di natura, quando, la realtà è che le donne rappresentavano le più raffinate cacciatrici in quanto, di madre in figlia, si tramandavano le antiche tecniche di uccisione e pulizia dell'animale cacciato, senza mai improvvisazione.

Robert Kelly, professore di antropologia presso l'Università del Wyoming ha studiato le comunità e i villaggi che attualmente vivono ancora di caccia e selvaggina. 

«Nessuno - dice Kelly - aveva fatto un "contaggio" sistematico di ciò che i rapporti di osservazione dicevano sulle donne che cacciavano.

Con un team dell'Università di Washington e della Seattle Pacific University abbiamo deciso di vedere cosa c'era effettivamente là fuori».

La loro scoperta, pubblicata sulla rivista PLOS One questa settimana, è che nel 79% delle società per le quali esistono dati storici etnografici, le donne cacciavano. «Inoltre - prosegue il professore di antropologia -, la caccia femminile non è un'uccisione opportunistica di animali. La stragrande maggioranza delle volte, la caccia era mirata. Le donne avevano il loro kit di attrezzi. Avevano le armi preferite. Le nonne erano le migliori cacciatrici del villaggio»

Per gli scienziati, una narrazione mutevole

Per quanto riguarda la consequenzialità delle scoperte dello studio per la scienza, gli studiosi affermano che si aggiungono a un corpo di prove che si è accumulato per anni. Nonostante la persistenza degli stereotipi sulla prima caccia umana nella cultura popolare, gli scienziati si erano già spostati su un'immagine più sfumata. Già a metà degli anni '60 erano emerse sufficienti prove che la maggior parte della dieta nelle società di cacciatori-raccoglitori provenisse da alimenti vegetali raccolti esclusivamente da donne.

I ricercatori, inoltre, hanno eseguito un'analisi statistica che rileva che questo rapporto è associato alla probabilità che tra il 30 e il 50% degli individui sepolti con strumenti di caccia nelle antiche tombe americane vi siano donne. 

Preconcetti ed inclusione nella ricerca scientifica

Cara Wall-Scheffler, ricercatrice e antropologa, afferma che l'episodio offre un promemoria importante alla comunità scientifica: includere persone di diversa estrazione: «I preconcetti che tutti abbiamo quando guardiamo a un set di dati modellano davvero il risultato. Spero davvero che le persone diano una seconda occhiata ad alcuni dei dati che hanno già per vedere quali nuove domande possiamo porre».


Ultimo aggiornamento: Martedì 4 Luglio 2023, 12:07
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