«È mio figlio, comunque lo rivedrò». Lo aveva detto, disperato e sotto choc, due settimane fa Nicola Turetta quando Filippo era stato arrestato in Germania, mentre neanche ventiquattro ore prima il corpo senza vita di Giulia Cecchettin era stato trovato in fondo ad una scarpata in Friuli. Il padre e la madre hanno scelto assieme di «non abbandonarlo» quel ragazzo che fino a meno di un mese fa consideravano «un figlio perfetto» e che si è dimostrato capace di compiere un femminicidio atroce, non fermandosi nemmeno di fronte agli strenui tentativi di difesa della 22enne che ha lottato per mezz'ora per salvarsi, invano, la vita.