Studenti in tenda contro il caro affitti, locazioni brevi e gentrificazione. Cosa (non) è cambiato dopo un anno di protesta

Mercoledì 8 Maggio 2024, 17:26 - Ultimo aggiornamento: 18:22

Un anno dalla protesta

La protesta condivisa da tanti ragazzi e ragazze oggi compie un anno. Cambiamenti non sembrano essercene stati, ma le manifestazioni sono comunque riuscite ad avere un'eco di malcontento che, almeno i media, difficilmente avrebbero potuto evitare di raccontare. Le tende non ci sono più (in alcuni atenei spuntano per protestare contro la guerra a Gaza e contro i partenariati con atenei e aziende israeliane o che hanno interessi in comune con lo stato ebraico), ma l'attivismo verso la problematica del caro affitti per gli studenti non è sfumato.

A parlarne è stata proprio Ilaria Lamera, che è tornata davanti al Politecnino di Milano un anno dopo. «Prima questo - rivela al Corriere della Sera - era un problema di cui si parlava pochissimo», ma non è cambiato granché, «gli affitti sono ancora molti alti e nessuno dal Comune ci ha contattati». Ma quali potrebbero essere le soluzioni? A Milano, così come anche a Roma e nelle altre città dove una stanza arriva a costare 6-700 euro al mese, bisognerebbe puntare «sulla conversione di edifici già esistenti, di proprietà del Comune, perché siano utilizzati come studentati» e, soprattutto, «regolamentare gli affitti brevi».

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