Manovra, si tratta fino all’ultimo
Braccio di ferro sugli affitti brevi

Oggi il vertice di maggioranza, poi il testo definitivo all’esame del Parlamento

Manovra, si tratta fino all’ultimo Braccio di ferro sugli affitti brevi

di Alessandra Severini

Le trattative fra i partiti di maggioranza per la messa a punto della manovra attesa in aula continuano serrate. Molte le modifiche già introdotte rispetto alla bozza presentata in Consiglio dei ministri due settimane fa, ma altre ancora delle misure annunciate rischiano di saltare o di essere profondamente riviste a causa dell'ostilità di Lega e Forza Italia. Per oggi è previsto un vertice di maggioranza proprio al fine di mettere d'accordo le varie forze politiche.

Le poche risorse a disposizione rendono difficile accontentare tutti e molti sono i musi lunghi all'interno dei partiti al governo. Per accontentare gli alleati, ad esempio, l'aumento dal 21 al 26% della cedolare secca per gli affitti brevi potrebbe saltare per la prima casa affittata e scattare solo dalla seconda in poi. Ma Forza Italia potrebbe non accontentarsi. Ieri ha chiesto un «supplemento di istruttoria sulla manovra», ha ribadito di aessere contraria a nuove tasse o balzelli» e ha già annunciato che nella riunione di oggi proporrà «un codice identificativo nazionale per tracciare chi affitta un appartamento» e combattere così il nero. «In Grecia - ha detto Raffaele Nevi, portavoce di FI - questo meccanismo ha aumentato di 10 volte il gettito».

La Lega invece appare soddisfatta delle modifiche già strappate sul tema pensioni, in particolare il ritorno a quota 103 per le pensioni anticipate ma con il contributivo e un tetto all'assegno (2.200 euro) e dall'eliminazione del prelievo forzoso sui conti correnti.

Si discute ancora sull'Iva da applicare ai pannolini per bambini, che nell'ultima bozza sembra tornata al 22% rispetto al precedente 5%.

Le molteplici richieste degli alleati irritano Fratelli d'Italia: «Preoccupa che qualcuno dica che stiamo massacrando la casa. Le bandierine non servono a nulla» ha detto il capogruppo alla Camera Foti. Oggi al vertice la premier sarà ancora più chiara: il tempo stringe e la manovra deve approdare in Senato, piccoli aggiustamenti saranno ancora possibili in aula ma a saldi invariati. Nel vertice di oggi la maggioranza discuterà anche della riforma costituzionale sull'elezione diretta del premier a cui Giorgia Meloni tiene molto. Il testo potrebbe arrivare venerdì sul tavolo del Consiglio dei ministri.

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Ultimo aggiornamento: Lunedì 30 Ottobre 2023, 08:00
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