ReTro come Dolly, gli scienziati cinesi clonano la prima scimmia: «Era sana, ha vissuto per 2 anni»

Martedì 16 Gennaio 2024, 17:56 - Ultimo aggiornamento: 18:42

La ricerca

Il risultato è il frutto di un grandissimo numero di esperimenti, coordinati da Zhen Liu e Qiang Sun. Quest'ultimo nel 2018 aveva ottenuto i primi embrioni di scimmia portatori di malattie. Il primo autore della ricerca è Zhaodi Liao e fra gli altri contributi sono numerosi quelli da parte di esperti di neuroscienze.

La scimmia è stata clonata con la tecnica del trasferimento nucleare, che consiste nel trasferire il nucleo di una cellula adulta, ossia la struttura della cellula che racchiude il Dna, in un ovocita privato del suo nucleo in modo da farla regredire al punto che, se viene trasferita in utero, è in grado di dare origine a un embrione.

La svolta

Tuttavia è sempre stato difficile ottenere cloni di scimmia in grado di sopravvivere. A individuare il problema sono stati i ricercatori cinesi, che hanno individuato nella placenta il punto debole della catena. Per questo, dopo avere clonato l'embrione, hanno aggiunto un passaggio: hanno isolato il tessuto embrionale che dà origine all'individuo, la massa cellulare interna, dal trofoblasto e l'hanno trasferito in un altro embrione (non ottenuto per clonazione) privato delle cellule che danno origine all'embrione ma non di quelle da cui è generata la placenta.

In questo modo l'embrione clonato si è trovato ad avere una placenta sana. «Utilizzando questo approccio, abbiamo ottenuto la nascita di un clone sano di scimmia rhesus sopravvissuta per oltre due anni», osservano i ricercatori. «Nonostante questo risultato riguardi un solo clone di scimmia, la nuova tecnica – aggiungono – potrebbe rivelarsi vincente per poter clonare i primati in futuro».

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