Gli inviti al suicidio e la visita psichiatrica
Oltre ad averla invitata a compiere gesti suicidi ed aver disattivato la sua scheda telefonica simulandone uno smarrimento, tra i diversi episodi, è emerso come gli indagati avessero anche tentato di costringere la ragazza a sottoporsi ad una visita psichiatrica, con il chiaro intento di ottenere una certificazione medica attestante la sua non capacità di intendere e di volere, rendendone così inutilizzabili ed inattendibili le dichiarazioni. Contestualmente all’esecuzione delle misure cautelari, sono state effettuate anche perquisizioni personali e locali che hanno consentito di sequestrate dispositivi elettronici, informatici e telefoni cellulari.