Baltimora, perché è crollato il ponte: «Effetto domino dopo l'urto della nave, con quelli di oggi non accadrebbe»

Martedì 26 Marzo 2024, 18:30 - Ultimo aggiornamento: 27 Marzo, 18:34

L'esperto: «Collasso progressivo»

«E' difficile generalizzare su queste opere perché hanno un elevato grado di singolarità, ma dai video e dalle poche informazioni disponibili si può dire che si è trattato di un fenomeno di collasso progressivo», dice all'ANSA Fabio Biondini docente di Teoria e progetto di ponti del Politecnico di Milano. Si è trattato, prosegue, di un danno innescato da un urto localizzato, quello provocato dal passaggio del cargo, e che poi si è propagato ai componenti della struttura, determinandone il collasso complessivo.

È difficile dire quanti ponti come questo siano stati costruiti: «È una tipologia diffusa, ma questo ponte - osserva l'esperto - ha comunque delle singolarità che lo rendono quasi unico. Inoltre, eventi come quello che ha portato al crollo del ponte di Baltimora hanno un carattere di eccezionalità. Bisogna poi considerare che il traffico navale oggi è molto cambiato rispetto all'epoca in cui questo ponte è stato progettato e costruito».

© RIPRODUZIONE RISERVATA