Milan Kundera, morto lo scrittore de L'insostenibile leggerezza dell'essere: aveva 94 anni

Mercoledì 12 Luglio 2023, 11:13 - Ultimo aggiornamento: 13 Luglio, 07:18

L'esordio come poeta

Milan Kundera ha esordito come poeta («L'uomo è un grande giardino», 1953), cui seguì «L'ultimo maggio» (1955). Nella raccolta di liriche «Monologhi» (1957, rielaborata nel 1964 e 1965) supera gli schemi dell'epoca con una visione dell'amore esplorato nella sua dimensione drammatica ed erotica.

Ha debuttato come drammaturgo nel 1962 con «I proprietari delle chiavi», ambientato nel periodo dell'occupazione fascista. La commedia «Due orecchie due nozze» (1968) non poté essere rappresentata. Vocazione principale di Kundera è comunque quella di narratore. Il primo libro di racconti «Amori ridicoli» (1963), e i seguenti «Secondo quaderno di amori ridicoli» (1965) e «Terzo quaderno di amori ridicoli» (1968) hanno avuto un'eco notevole; nel 1970 li ha rielaborati in un volume che riprende il primo titolo. Il suo primo romanzo, «Lo scherzo» (1967), è una satira violenta e dolorosa della realtà cecoslovacca negli anni del culto della personalità. Alcuni temi dei racconti riappaiono spesso nei romanzi successivi: lo scherzo o altro accadimento minuto e spesso casuale rappresenta la trappola della storia, gli aspetti penosi dell'amore, il rimpianto, l'oblio. Sono eloquenti i titoli dei romanzi (vietati nell'allora Repubblica Cecoslovacca e pubblicati all'estero): «La vita è altrove» (1973, insignito del Prix Médicis Etranger), «Il valzer degli addii» (1975), «Il libro del riso e dell'oblio» (1978), «L'insostenibile leggerezza dell'essere» (1984), »L'immortalità« (1990). Negli anni Novanta ha iniziato a scrivere in francese: a quest'ultima fase appartengono le opere »La lentezza« (1995), »L'identità« (1997), »L'ignoranza« (2001).

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