Migranti, i Cpr dividono Stato e Regioni. Piantedosi: «Prefetti al lavoro». Ecco dove e quanto saranno operativi

Venerdì 22 Settembre 2023, 16:34 - Ultimo aggiornamento: 19:28

Le regioni a favore dei Cpr

A favore dei centri di permanenza e rimpatrio per i migranti, invece, il presidente della Calabria, Roberto Occhiuto: «Sono una soluzione obbligata», ha detto in un’intervista ad Avvenire. «Abbiamo già dato al ministro Piantedosi la disponibilità a collaborare per dare un'ordinata risposta a una crisi che non è risolvibile in pochi giorni e neppure esclusivamente a livello nazionale», ha detto, invece, il presidente della Liguria Giovanni Toti parlando della disponibilità a realizzare anche in Liguria un Centro per il rimpatrio (Cpr) dei migranti.

Il governatore del Friuli Venezia Giulia e presidente della Conferenza Regioni, Massimiliano Fedriga, a margine di un convegno sulla semplificazione normativa, ha detto: «Rispetto alla considerazione di alcuni che nei Cpr c'è chi perde il lavoro o il permesso di soggiorno, dico che è una menzogna. Nei Cpr ci sono tutte persone che hanno precedenti penali, è l'esperienza del Cpr di Gradisca di Isonzo». Fedriga ha, poi, aggiunto che si tratta di «persone imputate di reati come violenza privata e spaccio. Vogliamo lasciarle libere di andare dove vogliono anziché rimpatriarli?».

Aperturista ma attendista, infine, il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca: «Siamo stati contattati dalla Prefettura per l'ipotesi di realizzare un centro di accoglienza per ogni Regione, ma nessuno ci ha spiegato finora cosa significhi, non abbiamo informazioni di merito. Quindi noi restiamo impegnati nell'avere le giuste responsabilità ma pretendiamo anche chiarezza su cosa stiamo parlando».

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