Il paragone con Van Basten
Dai tempi della specializzazione fino al primariato o alla direzione di dipartimento, "ho sempre lavorato nel pubblico e lottato per il pubblico", rivendica Zappa. "Ci ho sempre creduto - dice - Dove sono arrivato ho sempre cercato di portare progetti, persone e competenze. Credo però che non sia importato niente a nessuno e non lo accetto più". Da "grande milanista" qual è, il 'camice verde' si spiega con una metafora calcistica: "Se fossi l'allenatore e avessi Van Basten in squadra, lo metterei al centro del progetto, non lo terrei in panchina con le scarpe da ginnastica. E nemmeno lo farei entrare in campo al 95esimo quando perdiamo 4 a 0, altrimenti poi lui cambia squadra e va al Real Madrid".