Manolo Portanova, il ritorno in campo fa discutere. La vittima: «Fa male». La Reggiana: «​Né santo né criminale»

Sabato 5 Agosto 2023, 10:00 - Ultimo aggiornamento: 6 Agosto, 11:55

«Giusto farlo lavorare, così potrà pagare i danni»

A considerare giusto il suo rientro in campo è la famiglia di Jessica Filianti, uccisa a soli 17 anni (nel 1996) a coltellare dall'ex fidanzato. Uno dei femminicidi più efferati della storia recente del nostro Paese che, come sottolineano i familiari, non ha avuto la giustizia sperata.

A parlare a Il Resto del Carlino è la mamma di Jessica, Giuliana Reggio, che da tempo è divenuta un vero e proprio simbolo dell'anti violenza in Italia. «Non abbiamo visto le femministe andare a protestare davanti al luogo dove lavora adesso l’assassino della nostra Jessica...», spiega la donna.

E sulle polemiche di queste settimane attorno al calciatore ex Genoa, vuole dire la sua. Non una difesa all'atleta, perché quanto accaduto è quello contro cui lotta da anni, ma una riflessione non banale su quanto sta accadendo.

«Sono sempre dalla parte delle donne e contro ogni tipo di crimine, lo sanno tutti - spiega Giuliana -. Non conosco bene i fatti che accusano Portanova e non sono un giudice. Al terzo grado si capirà se è colpevole. Io dico solo questo: a me hanno tolto una figlia in malo modo, con 43 coltellate a soli 17 anni. L’assassino è finito in carcere subito, poi gli è stato inflitto l’ergastolo e alla fine è uscito. Si è laureato nel penitenziario, ha trovato un lavoro, si è reintegrato nella società e ha pure una figlia. A lui hanno dato la possibilità di rifarsi una vita... È giusto che Portanova continui a lavorare. Anche perché in questo modo può guadagnare denaro che potrebbe essere utile qualora dovesse essere riconosciuto colpevole, al fine di risarcire la vittima. A noi hanno tolto una figlia e non ci è stato dato neppure un euro di risarcimento...».

La Reggina: «Né santo né criminale»

«Manolo Portanova per noi è un calciatore come gli altri». La Reggiana non ha dubbi. Nonostante la condanna in primo grado a 6 anni per stupro di gruppo, il giocatore, appena preso in prestito dal Genoa, potrebbe scendere in campo già domani nella partita di Coppa Italia contro il Pescara. Il direttore sportivo Roberto Goretti dice che «la Reggiana non intende in questa fase entrare nel merito della vicenda giudiziaria del calciatore, nel rispetto di tutte le parti processuali, ritenendo che questo compito spetti esclusivamente agli organi competenti».

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