«Lavoro 7 giorni su 7 con 10 giorni di ferie pagate all'anno: è saltato l'equilibrio tra vita privata e professionale ma non me ne pento»

Sabato 24 Febbraio 2024, 11:07 - Ultimo aggiornamento: 25 Febbraio, 14:01

Lavorare a New York

Eppure, ha subito notato l'enorme differenza tra la vita a New York e quella in Germania, in particolare per ciò che riguarda la cultura del lavoro e un elemento da considerare per capire di cosa si parla è la quantità di ferie pagate: «In Germania avevo 30 giorni all'anno, che sono poco di più del minimo nel paese, vale a dire 20, ma comunque il doppio rispetto a quelli che ho ora». Quando Lena lo ha fatto presente ai colleghi di New York, dicendo che si sentiva stanca e aveva bisogno di una vacanza, «uno mi ha risposto tipo "Ah, ma come mai? Abbiamo tutti soltanto 10 giorni"... sembra come se qui non ci sia comprensione in proposito».

Inoltre, non si stacca mai davvero: «In Germania la gente è tipo "Ok, sono le 17 o le 18, vado a casa, non mi cercate sul telefono o altro, va bene?", mentre qui sono tutti sempre, sempre disponibili». Sembra quasi di vedere una scena de Il Diavolo Veste Prada, con l'assistente sempre pronta a rispondere al primo squillo per portare gli abiti del capo in tintoria. In effetti, Lena afferma che la gente sembra sempre essere al telefono, a rispondere a una mail o guardare progetti di lavoro, eppure non sembra che la cosa pesi.

E, di certo, il lavoro non si ferma per nessun motivo: «Mi è capitato spesso di essere a un appuntamento e i ragazzi mi hanno detto "Oh, scusa, devo tornare dal capo, devo controllare le mail di lavoro", alle nove o alle dieci di sera... durante la cena. E io ero tipo "Cosa diavolo sta succedendo?"». La sorpresa si è pian piano dissipata quando anche Lena ha iniziato a fermarsi a lavorare ben oltre l'orario: «Ora lo capisco, ha senso».

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