Un annuncio che fatto stringere il cuore, permeato da una determinazione pari soltanto alla sofferenza che l'ha spinta a prendere la decisione fatale: Lauren Hoeve aveva 28 anni e soffriva di encefalomielite mialgica, spesso indicata come sindrome della stanchezza cronica, una definizione che però la ragazza non ha mai apprezzato perché troppo riduttiva rispetto a ciò che è stato viverla sulla sua pelle.
La sua condizione l'aveva spinta a richiedere l'eutanasia nel 2022 dopo un percorso di dolore insopportabile che ha documentato sul suo canale Youtube. Il 27 gennaio è stato il giorno in cui, come è stato riportato sul suo blog personale dalle tre persone che le erano vicine in quel momento, «Lauren è morta serenamente alle 13.55, alla presenza dei genitori Leonie e Peter e della sua migliore amica Lau».
La vita di Lauren è finita, proprio come lei stessa aveva deciso, eppure la sua storia continua a viaggiare, a portare commozione, ma soprattutto a fare luce su cosa voglia dire scegliere l'eutanasia e su cosa significhi per tutti coloro che, in maniera diretta o indiretta, sono coinvolti e influenzati dalla decisione più definitiva che ci sia.