Un racconto femminista d’altri tempi
La regista Maiwenn è anche la femme fatale che seduce il sovrano. Jeanne du Barry diventa la favorita del re ma viene dal nulla e questo è un peccato che a Palazzo non si dimentica. Il sangue viene prima di tutto, persino della morale. E qui si modernizza la visione della Corte, si umanizza la protagonista e non ci si domanda più se in passato è stata serva o prostitute. Si fa valere per la cultura e l'acume.