Giulio Romano, «la morte l’ha inseguito»: tre anni fa era scampato alla prima strage per un mal di pancia, ieri l'esplosione l'ha ucciso

Giovedì 14 Settembre 2023, 08:28 - Ultimo aggiornamento: 15 Settembre, 15:03

Cosa è successo

Erano esperti, attenti e consapevoli dei rischi connessi al loro lavoro, ma qualcosa non ha funzionato, nella tarda mattinata, nel corso di una normale fase di lavorazione di munizionamento. E lo stabilimento della Esplodenti Sabino a Casalbordino, in provincia di Chieti è stato nuovamente e inspiegabilmente teatro di una tragedia, la quarta nello stabilimento abruzzese, con un'esplosione che non ha lasciato scampo a tre operai. Come il 21 dicembre 2020, quando la ferrovia e la statale 16 rimasero bloccate per ore mentre si recuperavano i corpi delle vittime di un tremendo scoppio, anche allora morirono tre operai.

Ieri, mercoledì 13 dicembre, nella fabbrica con oltre 70 dipendenti che cura, recupera e tratta polvere pirica derivata da bonifiche di ordigni bellici, hanno perso la vita Fernando Di Nella, 50 anni di Lanciano ( Chieti), Gianluca De Santis, 40enne di Palata (Campobasso), e Giulio Romano, 56 anni, di Casalbordino. Due colleghi sono stati portati via in ambulanza in stato di choc, ma non feriti.

Sul luogo dell'esplosione 118, Vigili del fuoco, Carabinieri, Polizia di Stato e Polizia locale, alcune abitazioni nella zona sono state evacuate per precauzione. Nel pomeriggio è arrivata il pm Silvia Di Nunzio della Procura di Vasto che coordina l'inchiesta sull'incidente.

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