La porta aperta
Gino Cecchettin parla nel libro di una porta aperta, sia all'inizio che alla fine: «La figura della porta aperta? All’inizio è una porta triste perché mi ricorda la mattina della domenica quando mi sono alzato e avevo quest’ansia interiore e ho visto la porta aperta della sua camera e ho pensato subito a qualcosa di strano, però lei era una persona giudiziosa e ho lasciato correre. Adesso quella camera è sempre aperta perchè mi mette in comunicazione con lei, in quella stanza. La porta aperta nel finale è di speranza, quella dell’università, ci da la speranza per il futuro, noi dovremo cercare di danzare sotto la pioggia come voleva Giulia. In quella direzione dovremo camminare».