Covid, ipotesi smart working per i positivi asintomatici: resta il nodo dei certificati di malattia

Venerdì 15 Settembre 2023, 16:40 - Ultimo aggiornamento: 16 Settembre, 14:48

Variante Eris al 43,5%

Continua a crescere anche in Italia, come in vari altri Paesi, la prevalenza della variante EG.5, denominata Eris, che raggiunge questa settimana il 43,5%. Il dato è contenuto nell'ultimo monitoraggio settimanale sul Covid-19 dell'Istituto superiore di sanità. Si tratta, secondo gli ultimi studi, di una variante più resistente e con una maggiore capacità di sfuggire alle difese anticorpali (generate sia da precedenti infezioni che dai vaccini) e ciò in virtù di una particolare mutazione (F456L) avvenuta a livello della proteina Spike del virus.

In base ai dati di sequenziamento depositati sulla piattaforma nazionale I-Co-Gen, si sottolinea nel monitoraggio, nell'ultima settimana di campionamento consolidata (21/08/2023 - 27/08/2023, dati all'11 settembre 2023), si conferma per lo più la co-circolazione di ceppi virali ricombinanti omicron riconducibili a XBB, di cui il 13,9% XBB.1.5 (Kraken).

Si osserva, inoltre, una predominanza di sequenze riconducibili a EG.5, discendente di XBB, pari a 43,5% (in crescita rispetto alle settimane precedenti). Alla data dell'11 settembre 2023, rileva inoltre il monitoraggio, non risultano depositati in I-Co-Gen sequenziamenti attribuibili al lignaggio BA.2.86 (denominato Pirola), oggetto di monitoraggio da parte di Ecdc e Oms e caratterizzato dalla presenza di numerose mutazioni nella proteina spike rispetto al lignaggio parentale BA.2 ed ai lignaggi XBB attualmente circolanti.

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