Covid, ipotesi smart working per i positivi asintomatici: resta il nodo dei certificati di malattia

Venerdì 15 Settembre 2023, 16:40 - Ultimo aggiornamento: 16 Settembre, 14:48

Pregliasco: usare mascherine

«In questa fase» di Covid «misure più stringenti non possono essere assunte, ma indossare la mascherina se si è sintomatici, come fanno gli orientali, per difendere gli altri, perché no? Soprattutto nel momento in cui si è vicini a una persona che è fragile, questi sono elementi fondamentali». A ribadirlo all'Adnkronos Salute è il virologo Fabrizio Pregliasco. Al di là dell'opportunità di adottare queste buone pratiche anti-contagio, aggiunge il docente dell'università Statale di Milano, «io credo che, seppur in una situazione post pandemia, strategicamente possano essere previsti» sulla carta, «in un'ottica sempre di piano pandemico, degli interventi restrittivi, che spero poi non serviranno».

«Ormai sul Covid c'è una certa narrazione e una presa d'atto da parte di tantissimi, anche fragili, dell'idea che in fondo la malattia è banale. C'è anche una speranza che sia così. Ma questo è un messaggio forviante. È chiaro che è difficile comunicare» i rischi e come prevenirli, «in una situazione in cui si rischia di debordare nell'allarmismo e di essere tacciati di ciò se in modo pragmatico si evidenzia questo aspetto. Ma il messaggio fortissimo che va dato è proprio quello di proteggere i fragili, perché sono ancora a rischio».

Commentando una delle indicazioni condivise da Istituto superiore di sanità e ministero della Salute nell'ultimo report sul monitoraggio Covid, cioè l'invito a rafforzare le misure di protezione e prevenzione, con particolare riguardo alla campagna vaccinale, nelle popolazioni più fragili. Come proteggere i fragili? Per Pregliasco uno scudo adeguato «arriva ovviamente attraverso la vaccinazione Covid e il richiamo vaccinale anche per l'influenza».

Ma non solo, spiega il docente di Igiene dell'università Statale di Milano: «Va tenuta presente per i fragili l'esecuzione del tampone nell'immediatezza di una sintomatologia clinica sospetta per un accesso rapido e il più veloce possibile alle terapie antivirali specifiche», proprio per «proteggerli» da eventuali forme gravi. E poi occorre «rilanciare con convinzione il messaggio che questa malattia è ancora un rischio per una persona fragile o un anziano, e non è banale, così come non lo è neanche l'influenza».

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