L'anno di Kim Jong-un
Kim Jong-un è tornato. Il 2023 è stato il suo anno e ora se lo gode. «È sopravvissuto a [Donald] Trump, è sopravvissuto alle sanzioni ed è sopravvissuto alla pandemia», ha affermato Andrei Lankov, veterano tra gli esperti di Corea del Nord, docente universitario a Seoul e analista del sito specializzato NK News riportato dal Financial Times. «Chi nella sua posizione non si sentirebbe trionfante?».
A settembre, Kim ha intrapreso il suo primo viaggio all'estero dal 2019, salendo sul suo treno blindato destinato a uno spazioporto russo per incontrare Vladimir Putin. La visita ha incoronato una relazione che è fiorita sulla scia dell'invasione su vasta scala dell'Ucraina da parte del presidente russo, illustrando come un ordine internazionale frammentato abbia beneficiato a un paese sotto sanzioni da quasi una dozzina di risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite dal suo primo test nucleare nel 2006.
Le ultime proprio di recente, gli Stati Uniti e i loro partner Corea del Sud, Giappone e Australia hanno imposto nuove sanzioni alla Corea del Nord a causa del primo satellite spia della Corea del Nord a novembre. Hanno accusato Pyongyang di utilizzare la tecnologia relativa al suo programma missilistico balistico intercontinentale.
Mentre Pyongyang inizia ad allentare le restrizioni dell'era Covid sul commercio estero, gli analisti vedono poche prospettive che i paesi occidentali esercitino una pressione sufficiente sul regime per cessare, o addirittura rallentare, il suo sviluppo di armi nucleari.