Ciro Grillo, la testimone chiave: «Non eravamo né sobri né ubriachi. Silvia mi disse: mi hanno violentata tutti»

Sabato 23 Settembre 2023, 11:27 - Ultimo aggiornamento: 24 Settembre, 14:47

La vicenda

Quella notte tra il 16 e il 17 luglio del 2019 le due ragazze dopo una notte al Billionaire andarono nel residence di proprietà di Beppe Grillo. Lì mangiarono e poi sarebbe avvenuta la violenza di gruppo nei confronti dell'amica della giovane che sta deponendo in aula.

Secondo l'accusa i quattro nell'estate del 2019 avrebbero scattato delle foto hard mentre la giovane teste chiave dormiva sul divano. «Di notte sono stata svegliata mentre eravamo nel residence e la mia amica 'Silvia' (nome di fantasia ndr), singhiozzava e piangeva. La mattina successiva, sempre nel residence, mi disse che l'avevano violentata tutti».

«Io le chiesi più volte cosa fosse successo e lei mi disse 'Niente'. Solo dopo qualche ora la giovane milanese, oggi 23enne, avrebbe appreso quanto accaduto. Oggi la ragazza si dice «dispiaciuta» per quanto avvenuto. Le due da allora non si sono più parlate. E ieri nel corso dell'udienza il Procuratore le ha chiesto di leggere un messaggio che lei aveva inviato via WhatsApp a Silvia 9 giorni dopo il presunto stupro. Le due si erano incontrate in un bar a Milano. «Era fredda con me - ha detto - e così le scrissi un whatsapp per scusarmi di non essere stata presente dopo quello che le era capitato». «Ma non avevo capito cosa fosse accaduto». Ieri l'ex amica era venuta in aula ma è stata fatta allontanare perché teste in una delle prossime udienze.

© RIPRODUZIONE RISERVATA