Chiara Ferragni, anche il manager Fabio Damato indagato per truffa.
Il pandoro gate affidato ai pm di Milano: «Contratti con Balocco siglati lì»

Lunedì 29 Gennaio 2024, 15:19 - Ultimo aggiornamento: 18:21

Il criterio decisionale

I contratti tra le società dell'influencer e l'azienda dolciaria piemontese, in relazione alla sponsorizzazione del pandoro «Pink Christmas», sono stati siglati a Milano. È questo il criterio decisivo, da quanto si è saputo, indicato dal pg della Suprema Corte nel suo provvedimento per dirimere la questione della competenza territoriale.

Da quanto si è saputo, nel suo provvedimento il pg della Cassazione chiarisce che non può valere il criterio del luogo di consumazione del reato in questo caso, anche perché l'acquisto di quei pandori da parte dei consumatori è avvenuto ovviamente in vari negozi sparsi in diverse parti d'Italia. Per il pg, poi, non si può applicare nemmeno il criterio del «vincolo della continuazione» tra il caso pandoro e gli altri due su cui sta indagando Milano, ossia quelli delle uova pasquali e della bambola.

E ciò perché i soggetti coinvolti in queste tre vicende sono in parte diversi. Non prevale, infine, nemmeno il criterio della residenza degli indagati. Vale in questo caso, invece, secondo il pg, il criterio di dove si è compiuta una parte, una frazione della condotta di truffa contestata, ossia dove si sono perfezionati con la firma i contratti. Da qui la competenza di Milano, che mantiene anche quella sugli altri due casi, perché su quelli non sono stati sollevati conflitti di competenza. Nel corso del procedimento, ad ogni modo, le difese potranno riproporre la questione della competenza territoriale e arrivare su questo punto fino in Cassazione.

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