Alessia Pifferi, perizia psichiatrica per la mamma che lasciò morire la figlia di stenti. La sorella: «Lei è bugiarda e scaltra»

Martedì 10 Ottobre 2023, 12:07 - Ultimo aggiornamento: 11 Ottobre, 15:40

Il presento bluff

«Un quoziente intellettivo di 40 vuol dire che nella scorsa udienza - ha detto il pm - lei non sarebbe stata in grado di dire nulla, né di formulare accuse contro il personale di polizia, di relazionarsi con nessuno». Invece, ha dato «risposte chiare», ha reso «dichiarazioni sconcertanti», è stata proprio lei a dichiararsi consapevole di ciò che ha fatto, «dicendo che a volte lasciava da bere alla piccola per la sua sopravvivenza».

«Non serve alcuna perizia sulle capacità cognitive, né sulla imputabilità», secondo la Procura. Per il pm «non sussistano ad oggi basi tecnico scientifiche che giustifichino un accertamento sotto il profilo delle capacità mentali». Anche per il legale di parte civile, l'avvocato Emanuele De Mitri, che rappresenta la madre e la sorella dell'imputata, ha dato parere negativo alla perizia perché lei stessa «ha sempre detto che sapeva che la bimba poteva morire». Alessia Pifferi «sapeva ciò che stava facendo e cosa avrebbe provocato il digiuno sulla bambina e lei non ha mai avuto problemi psichiatrici». Poi, nel processo «ha cercato di scaricare le responsabilità sulla sua famiglia e sull'ex compagno».


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