Alessia Pifferi era capace di intendere e di volere, rischia l'ergastolo: «Sono una cattiva mamma, provo rabbia verso me stessa»

Lunedì 26 Febbraio 2024, 10:56 - Ultimo aggiornamento: 27 Febbraio, 17:52


Una cattiva mamma

«Il problema è che la mia mente si è spenta, si è proprio distaccata dal ruolo di mamma». Così Alessia Pifferi, in uno dei numerosi colloqui nell'ambito della perizia psichiatrica depositata oggi, ha tentato di spiegare il suo comportamento, ovvero l'aver lasciato da sola in casa per sei giorni la figlia Diana di meno di 18 mesi, morta per fame e sete. «Oggi mi sento un cattiva madre», dice ancora, rispondendo alle domande del perito e dei consulenti di parte.

La mente le si era spenta, come si legge nei colloqui riportati nella perizia, «quando ero in compagnia» del suo compagno, con cui era stata in quei giorni senza tornare a casa dalla bimba. La sua «esigenza» era quella di «cercare un compagno che mi facesse da marito, da papà per Diana e da papà anche per me». In quei giorni, ha sostenuto, era «spenta» la «mia testa di mamma» e «accesa quella di donna». Ha detto di aver capito di avere "un blocco psicologico" nel corso dei colloqui con le psicologhe di San Vittore. E ancora: «Mi descriverei una persona instabile». Quello che è accaduto, afferma la 38enne, «non mi abbandonerà mai, ci penso spesso sì, che mi sento una cattiva mamma (...) dolore, molto dolore, molta rabbia verso me stessa».

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