Vaiolo delle scimmie, «per i positivi quarantene e antivirali, vaccini ai contatti a rischio. Sos animali»

I casi totali di vaiolo delle scimmie in Italia salgono a sette, ma sono decine in tutta l'Unione europea (senza alcun decesso). Per questo, dal Ministero della Salute arriva una circolare con indicazioni a cittadini e operatori sanitari, per contrastarne la diffusione.

CONTAGI In questa sorta di decalogo, si affronta in primis il contagio: la probabilità di trasmissione del virus è considerata alta per i contatti stretti e bassa senza contatti stretti. Il virus può diffondersi con il sesso, con i fluidi e le mucose, con l'utilizzo di oggetti contaminati o tramite lesioni cutanee.

ANIMALI DOMESTICI Massima attenzione anche per quanto riguarda gli animali domestici: i roditori sono sospettati di essere ospiti ancora più idonei dell'uomo e non si può escludere la trasmissione del virus dalle persone agli animali da compagnia.

SINTOMI Illustrati anche i sintomi più comuni: mal di testa, febbre, brividi, mal di gola, astenia, eruzioni cutanee e linfoadenopatia.

QUARANTENE Le autorità sanitarie dovranno valutare anche l'applicazione di eventuali quarantene per specifici contesti ambientali ed epidemiologici. Chi è stato a contatto con un caso di vaiolo delle scimmie, anche in assenza di sintomi, dovrà essere seguito per almeno 21 giorni e in quel periodo non potrà donare sangue, cellule, tessuti, organi, latte materno o sperma. Inoltre, andranno evitati contatti con immunodepressi, donne in gravidanza e bambini sotto i 12 anni. Per chi invece presenta sintomi gravi e per le persone immunodepresse, sono previste terapie e base di antivirali specifici.