Con i primi caldi primaverili il Covid sembra non allentare la sua presa sull'Italia, come era accaduto lo scorso anno. Anzi. Stiamo assistendo a una ripresa della circolazione di quel coronavirus e delle sue varianti e sottovarianti che da più di due anni ci tiene tutti sotto scacco: colpa di Omicron 2, variante del virus molto contagiosa, ma in Italia, ed è questo che mette in allarme i virologi e gli esperti, potrebbe essere già presente anche la nuova variante Xe.
«Secondo il Global burden of disease (Gbd), programma internazionale che valuta l'impatto delle principali malattie a livello di mortalità e disabilità, in Italia un picco di contagi, ricoveri e morti si è verificato tra gennaio e febbraio di quest'anno, seguito da un calo e un picco di ripresa. Una discesa più significativa dovrebbe cominciare a metà aprile, per poi proseguire fino a luglio, anche grazie alla bella stagione», dice Giuseppe Remuzzi, direttore dell'Istituto farmacologico Mario Negri, al Corriere. Ma c'è l'incognita variante Xe. Causerà anche in Italia un nuovo boom di contagi?
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La nuova variante Xe in Italia
La preoccupazione la ripresa della circolazione del virus, seguita da un nuovo picco di contagi, arriva dalla nuova variante Xe: «Ci deve preoccupare? Sì, perché si tratta di una variante ricombinante, ovvero che ha unito in sé parti di Omicron BA.1 e di Omicron BA.2 - dice Remuzzi -. Al contrario di altri ceppi ricombinanti, come Xd e Xf (mix tra Delta e Omicron), che non hanno grande diffusione, Xe sta prendendo piede in Inghilterra (dove l'attività di sequenziamento è molto intensa) e ci aspettiamo che possa essere già presente anche in Italia».
Protetti da Omicron con tre dosi
«Le previsioni del Global burden of disease (Gbd), messe a punto però prima dell'avvento di Omicron BA.2, indicano zero casi di Covid in Italia tra giugno e agosto - afferma Giuseppe Remuzzi -. Una prospettiva importante, anche se abbiamo imparato che questo virus ci può riservare molte sorprese», sottolineando che tra i motivi di preoccupazione, in primo luogo quello che sta accadendo a Hong Kong: «Un'ondata pesantissima, che dimostra in modo inequivocabile come Omicron non sia poco pericolosa in una popolazione, soprattutto anziana, poco vaccinata.
Bassetti: «Variante Xe più contagiosa, ma non più cattiva»
La variante Xe di Sars-CoV-2, ricombinante di Omicron 1 e Omicron 2, «non sembra più aggressiva, più mortale e più patogenetica. Il ciclo completo vaccinale (con booster) funziona nel prevenire forme gravi. È invece sicuramente più contagiosa (+10%). Quindi si diffonderà più velocemente e più rapidamente e potrebbe prendere il sopravvento sulle altre. Dovremo abituarci: finché c'è virus c'è variante». Lo sottolinea Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova. «La variante Xe - ricorda su Facebook - è un mix di Omicron 1 e 2 che si uniscono e si ricombinano. Peraltro è un fenomeno», quello della ricombinazione, «che avviene abitualmente per l'influenza senza che nessuno si preoccupi di metterlo in prima pagina», rileva l'esperto. «Mutazioni e ricombinazioni - evidenzia - avvengono in continuazione per tutti i virus e molti altri microrganismi».
Variante Xe. Mutazioni e ricombinazioni avvengono in continuazione per tutti i virus e molti altri microrganismi. Non sembra più aggressiva, più mortale e più patogenetica. È invece sicuramente più contagiosa (+10%). Dovremo abituarci…finché c’è virus c’è variante.
— Matteo Bassetti (@ProfMBassetti) April 6, 2022
Ultimo aggiornamento: Giovedì 7 Aprile 2022, 13:46
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