Serviranno ulteriori accertamenti scientifici per poter effettuare il riconoscimento della salma di Ciro Palmieri, il panettiere 43enne ucciso a Giffoni Valle Piana. In giornata, infatti, è stata effettuata l'autopsia presso l'obitorio dell'ospedale di Battipaglia ma i medici legali (Gabriele Casaburi incaricato dalla Procura di Salerno, Giovanni Zotti per la parte offesa e Luigi Mastrangelo per i tre indagati) si sono ritrovati di fronte ad una salma in avanzatissimo stato di decomposizione e, quindi, non più riconoscibile.
Al termine dell'esame irripetibile, dunque, non è stato possibile liberare il corpo per consentire ai familiari di Palmieri di celebrare i funerali. Si dovrà attendere prima l'esito dell'esame del Dna che sarà effettuato dal Ris di Roma. Dall'autopsia sarebbe emersa, chiaramente, la lesione all'altezza della tibia destra, amputata dopo l'omicidio.
Per la Procura di Salerno, infatti, il panettiere sarebbe stato ucciso il 29 luglio dalla moglie Monica Milite, dal figlio ventenne Massimiliano e dal terzogenito di 15 anni.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 24 Agosto 2022, 20:23
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