Rifiuti, sì di Raggi alla discarica: sorgerà a Tragliatella
di Mauro Evangelisti
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VERTICE
Anche di questo ieri pomeriggio si è discusso in un incontro in Campidoglio, al quale hanno partecipato i capi di gabinetto di Roma Capitale e Regione, i rispettivi dirigenti del settore ambiente, Laura D'Aprile e Flaminia Tosini. Successivamente sono arrivati anche l'assessore regionale Massimiliano Valeriani (non c'era il suo omologo ai rifiuti di Roma Capitale perché non esiste) e l'amministratore unico di Ama, Stefano Zaghis. Dopo le tensioni degli ultimi giorni, la Regione, visto che i tempi concessi dall'ordinanza sono ampiamente scaduti, ha detto di essere pronta a usare i poteri sostitutivi (e dunque a commissariare Roma Capitale sui rifiuti). Addirittura è possibile una denuncia alla procura nei confronti della Raggi. Più precisamente: in rispetto delle procedure, la relazione che spiega quali parti della ordinanza non sono state rispettate da Roma Capitale, è stata inviata a tutte le istituzioni coinvolte, Procura compresa. A sua volta la sindaca ha alzato le barricate annunciando ricorso al Tar. Ma ieri c'è stato un segnale di rasserenamento. Sia chiaro: all'incontro non sono andati né Zingaretti, né la Raggi, il clima è più o meno quello di un dialogo tra le due Coree. Però i due uffici stampa hanno concordato un comunicato in cui facevano trapelare: «clima positivo», «siamo al lavoro per la ricerca di una soluzione condivisa», «un nuovo incontro potrebbe esserci venerdì», vale a dire domani.
Si allontana il commissariamento, si sta provando ad evitare lo scontro frontale. Ma qual è lo scenario possibile? La Raggi è pronta a rispettare il piano regionale dei rifiuti, ma solo quando sarà approvato. Il via libera definitivo in consiglio regionale a previsto a febbraio e all'interno c'è l'indicazione del sub-ambito di Roma Capitale, significa che la città deve avere una sua discarica. Sembra tramontare Falcognana, si guarda all'area di Tragliatella. Ma serve tempo, due anni. Ed è sulla gestione della fase di passaggio che permangono le distanze. Dal Campidoglio auspicano in una proroga dell'attività della discarica di Colleferro, ma dalla Regione replicano che non se ne parla: il 15 gennaio chiuderà come previsto nell'ordinanza. La Raggi chiede alla Regione di concedere una discarica negli altri territori, come Civitavecchia (che però non è tecnicamente adatta a sopportare la forza d'urto di tutti i rifiuti romani). La Regione indica la soluzione dei centri di stoccaggio provvisori in alcune aree di Roma, sul quale però il Campidoglio non è d'accordo. In ultima istanza la soluzione provvisoria più semplice e amata dalle istituzioni romane è quella dell'esportazione dei rifiuti, sulla base dell'accordo già siglato da Zaghis con Hera.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 19 Dicembre 2019, 10:19
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