Green pass, auto certificazioni, questionari e più fasce orarie: allarme variante Delta, gli ospedali blindano le visite. La nota dalla Regione Lazio è già stata inoltrata a tutti gli ospedali della Capitale. Con l’obiettivo di proteggere i pazienti ricoverati e disciplinare di conseguenza visite e ingressi. Perché, come si legge nel documento: «L’attuale situazione epidemiologica è di bassa prevalenza ma il rischio di diffusione di varianti Voi e Voc richiede il mantenimento di misure di prevenzione di regolamentazione». Allo stesso tempo, devono essere consentite le «relazioni parentali e affettive» ai pazienti.
Green Pass, con codice Authcode o Spid? Ecco come ottenerlo e quanto dura
Dunque i visitatori potranno accedere negli ospedali per le visite ma solo rispettando le nuove disposizioni. A partire dalla certificazione verde, il green pass. Inoltre dovrà essere compilato il questionario relativo al rischio di esposizione e alle proprie condizioni cliniche. Una stretta necessaria per evitare che proprio negli ospedali si accendano focolai di variante Delta. Ecco perché alle strutture sanitarie è stato richiesto anche di aggiornare l’elenco delle visite che dovrà essere conservato per due settimane. Ancora: «la permanenza dei visitatori dovrà essere organizzata secondo orari distribuiti nell’arco della giornata e limitando il numero di visitatori a uno per soggetto ricoverato. Nelle nuove disposizioni sono indicate anche le modalità di accesso al pronto soccorso e alle sale parto. L’attenzione perciò ora è altissima per evitare quanto avvenuto lo scorso ottobre, durante la seconda ondata della pandemia. Quando il virus era entrato nei reparti contagiando anche gli stessi medici. Soprattutto in questa fase, che le strutture s stanno registrando un netto calo di ricoveri e degenze. Le nuove direttive sono state inoltrate giovedì (1 luglio) e tutte le dirigenze sanitarie si stanno adeguando.
Il pronto soccorso
Resteranno inoltre in vigore tutte le misure sanitarie già previste.
La sala parto
L’accesso, si specifica: «è consentito a una persona che non può darsi il cambio con altri familiari». Sarà l’ostetrica a verificare l’identità e ad accertarsi che vengano rispettate le disposizioni anti contagio. Pure in questo caso, viene precisato: «dovrà essere esibito il documento di avvenuta vaccinazione o da guarigione Covid nei 60 giorni precedenti». Ma in questo caso, sarà sufficiente anche il tampone molecolare entro le 48 ore precedenti all’accesso.
Ultimo aggiornamento: Sabato 3 Luglio 2021, 15:43
© RIPRODUZIONE RISERVATA