Coronavirus, blocco totale in Italia: cosa prevede il nuovo decreto
Coronavirus, ancora in tanti a non capire: fila dall'alba davanti ai supermarket nelle principali città
Infatti molte persone si sono alzate più presto del solito e si sono messe in coda anche prima delle 8 del mattino, cioè mezz'ora prima dell'apertura degli store, temendo di non trovare nulla. Anche perché di domenica la chiusura è stata anticipata alle 15, mentre alcune catene (Eurospin o una parte della rete Coop) non hanno nemmeno alzato la saracinesca, per venire incontro alle esigenze dei loro dipendenti.
Subito è scattato l'assalto a pasta, acqua, scatolame, farina, carta e igienizzanti, con gli addetti ai reparti che ricordano alla clientela che questi prodotti arrivano giornalmente e non ha senso fare scorte. Per velocizzare le file, in alcuni supermercati, si chiede a tutti gli avventori di stare tra gli scaffali il meno possibile e di entrare con le idee chiare.
Ancora meno tempo di permanenza viene chiesto a chi arriva senza mascherine. Ma la gente continua a uscire con i carrelli pieni. Guanti e igienizzanti, poi, forniti a tutti al banchetto che regola le file. Alcuni store hanno deciso di garantire la consegna della spesa a domicilio in primo luogo agli anziani, altri ancora hanno "sconsigliato" l'ingresso ai bambini.
Per venire incontro alla clientela, ci sono marchi che offrono cioccolatini e acqua durante l'attesa, che nelle prime ore della giornata può oscillare tra mezz'ora e l'ora e che verso l'orario di chiusura sfiora anche le due ore. In altri sono invece i clienti a portare il caffè o le brioche al personale per ringraziarli per gli sforzi.
E se nella catena Eurospin è prevista la misurazione della febbre prima di entrare, in molti posti gli addetti chiedono ai clienti se stanno bene e ricordano loro di mettere la mascherina o di starnutire utilizzando un fazzoletto o coprendo la bocca con l'interno del gomito.
In molti di quelli che sono in fila chiedono alle autorità di allungare gli orari dei supermercati. Sabato 21 aprile era stata anche la sindaca Virginia Raggi a fare una richiesta simile alla Regione per evitare assembramenti. Ma la giunta del Lazio, che ha faticato non poco per trovare una mediazione con i sindacati, non avrebbe intenzione di tornare indietro sulla chiusura alle 19 nei giorni feriali e alle 15 la domenica.
Intanto crescono i furti ai danni degli store, con i ladri che - come è avvenuto a Roma 70 - svuotano di notte le casseforti.
Le forze dell'ordine stanno studiando più presidi per evitare nuovi casi di questo tipo.
Ultimo aggiornamento: Domenica 22 Marzo 2020, 11:07
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