Troppo alti, numeri che ogni giorno fanno tremare, quelli diramati ieri dal bollettino della Regione Lazio sull’emergenza covid: su 12 mila tamponi nella regione si sono registrati 357 nuovi casi, di cui 145 a Roma, 6 i decessi, 61 i guariti. Positivi nelle scuole, con i genitori in fila a fare i tamponi, nelle municipalizzate: in Atac positivo al coronavirus un macchinista della metro B, un operaio della rimessa di via Prenestina, un addetto alle navette a Magliana. I macchinisti positivi sono in tutto due, entrambi operanti sulla linea B. Per questo alcuni turni restano ancora scoperti. Intanto mentre ha riaperto Palazzo Senatorio dopo gli interventi di sanificazione negli ambienti frequentati da una persona dell’Ufficio del Gabinetto positiva al Covid-19, la Asl Roma 3 ha disposto per ieri sera la sanificazione di alcuni ambienti della Pisana. Un dipendente del consiglio regionale del Lazio è risultato positivo al tampone: la comunicazione è arrivata ai dipendenti con una circolare nel tardo pomeriggio. La sanificazione straordinaria è partita dalle 19 e ha interessato la palazzina D, il corridoio di collegamento della palazzina fino al bar e il corridoio principale di ingresso fino alla porta.
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I DATI NEI QUARTIERI I dati nella capitale e nella regione non sono confortanti. La situazione peggiore è nella cintura che avvolge la zona centrale dove l’incidenza dei positivi ogni diecimila abitanti è complessivamente più alta. Nell’area centrale, la maglia nera va al quartiere Trieste, nel Municipio 2 (630 positivi fino a ieri mattina), dove i casi in termini assoluti dall’inizio della pandemia sono stati 155. Ricompresi nella stessa area, preoccupano i 132 positivi registrati nel quartiere Nomentano. Vicino geograficamente, ma all’interno del V Municipio (874 casi accertati), Gordiani registra un preoccupante 142. La zona centrale complessivamente mostra il quadro peggiore, se si considerano anche i 147 contagiati all’Esquilino.
L’APPELLO «Roma sia candidata dal Governo come sede dell’Agenzia europea per le scienze biomediche», a rinnovare l’appello, già lanciato dal sindaco della Capitale, Virginia Raggi, e dal presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, è l’Assessore laziale alla Sanità, Alessio D’Amato durante la presentazione dei risultati dell’attività scientifica nel 2019 della Fondazione Santa Lucia. L’assessore ha poi ricordato come Roma sia stata «la prima capitale europea ad intercettare il virus» e come da allora «il sistema sia stato allertato e i nostri professionisti abbiano dato una risposta forte».
Ultimo aggiornamento: Giovedì 8 Ottobre 2020, 20:23
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