Scorte dei vaccini antinfluenzali finite: caos per i medici di base tra prenotazioni e appuntamenti saltati. In attesa della seconda consegna che slitta, in alcuni casi, fino al 3 novembre. Intanto volano i contagi: ieri secondo il bollettino regionale, nel Lazio i nuovi positivi al coronavirus sono stati 1.687 di cui 728 a Roma (+123 rispetto a venerdì), su un totale di 23 mila tamponi. Le vittime sono state 9 mentre il numero dei guariti 94. Con il rapporto, tra i tamponi i positivi, che è salito ancora passando dal 6 al 7%.
LE DOSI
La scorta - di 400 mila dosi, pari al 40% dell’intera fornitura - era stata consegnata e distribuita ai 3.344 medici di base durante la prima settimana di ottobre: fino al 19 ottobre, i dottori hanno eseguito 318 mila vaccinazioni. Di queste, il 71% agli over 65 e a 9mila ai bambini. Una corsa contro il tempo perchè i sintomi influenzali, febbre e tosse, sono simili a quelli del Covid. Così per non intasare il sistema sanitario di “falsi positivi”, dalla Pisana era arrivato l’ordine di raddoppiare scorte e dare la precedenza agli over 65 e ai bambini, ”alle fasce deboli”. Ma ora gli studi medici sono rimasti a secco e, in alcune Asl, non è stata ancora comunicata una data certa per le nuove consegne.
LE LISTE D’ATTESA
«Abbiamo messo in campo tutte le nostre risorse per accelerare i tempi nella somministrazione dei vaccini. Ora però dobbiamo stringere i tempi per la seconda consegna. Abbiamo già centinaia di richieste ma senza la conferma sulla nuova consegna, non possiamo confermare le prenotazioni» sottolinea Cristina Patrizi, segretaria del sindacato Medici Italiani e medico di base del Prenestino, Asl Roma2.
LE FARMACIE
Lavorano a pieno regime anche le farmacie del Lazio a cui sono state consegnate le prime 20 mila dosi delle 100 mila previste. Ma solo per la vendita. Dopo l’ipotesi, sfumata, che il vaccino potesse anche essere somministrato nei presidi territoriali. L’ordine dei Farmacisti si era detto anche “pronto a procede”. Ma a poche ore dall’inzio della campagna vaccinale, durante un tavolo di confronto alla Pisana, era arrivato il “no” dei medici. Senza una legge ad hoc: «La vaccinazione deve essere sicura, fatta in locali idonei ed in osservanza delle leggi vigenti». Aveva ribadito Pier Luigi Bartoletti, Segretario Provinciale della Fimmg Roma. La proposta era arrivata lo scorso settembre da Alessio D’Amato, assessore alla Sanità della Regione, e dal presidente Nicola Zingaretti: «Daremo la possibilità come sempre fatto di vendere i vaccini antifluenzali e, dove ci sono condizioni cliniche e logistiche anche di somministrarli», avevano annunciato. Un’ipotesi però, scartata.
Ultimo aggiornamento: Domenica 25 Ottobre 2020, 01:23
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