Luciano Di Bacco, morto il fotografo dei vip per un'emorragia cerebrale. Il cacciatore gentile di scoop aveva 68 anni

Con i suoi scatti ha raccontato la vita mondana e i personaggi della città

Luciano Di Bacco, morto il fotografo dei vip per un'emorragia cerebrale. Il cacciatore gentile di scoop aveva 68 anni

di Lucilla Quaglia

Se ne è andato proprio come ha vissuto. In punta di piedi. Con la riservatezza che lo ha sempre contraddistinto. Luciano Di Bacco, storico fotografo romano, da decenni sulla scena della Capitale, ha detto addio alla vita dopo un lungo ricovero durato quasi due mesi al Campus Bio-medico. Iniziato per un problema cardiaco, con un intervento a cuore aperto di svariate ore che ha comportato numerose complicazioni, e terminato con un’emorragia cerebrale. Aveva 68 anni, lascia una moglie, Lilli, di origini filippine. È stato lo storico fotografo di Dagospia dal 2012, il sito fondato da Roberto D'Agostino: sue le immagini della seguitissima rubrica «Cafonal». «Un abbraccio fortissimo di tutta la redazione alla famiglia – scrive D’Agostino su Dagospia - Luciano adorato, che la terra ti sia lieve come la vita breve che hai vissuto».

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Non è facile scrivere di lui per chi lo ha conosciuto da vicino e condiviso in corsa tante serate mondane e non. Sempre pronto a darti una mano quando ti sfuggiva il nome di qualcuno oppure ti serviva una foto all’ultimo minuto. Ma mai una parola sulla sua vita privata. Riservatissimo sulle cose personali ma del tutto “battutaro”, e simpaticissimo, quando si trattava di chiacchierare con i colleghi.

Quel fare goliardico di chi ne ha viste davvero tante e a volte magari rimpiange i bei tempi andati. Ma sempre a caccia di scoop. Come all’Auditorium Parco della Musica, per l’evento di Vincenzo Mollica dello scorso gennaio, intitolato “L’arte di non vedere”: Luciano è rimasto da solo nel foyer, mentre tutti i fotografi erano saliti in sala, per immortalare all’entrata Rosario Fiorello e Paola Cortellesi.

Riuscendoci in grande scioltezza. Piccole soddisfazioni di una professione che ti tiene sempre con il fiato sospeso. E quando c’era un libro di un amico da seguire, diceva subito di sì e si affrettava a documentare la presentazione, anche arrivando di corsa da un altro evento.

 

UN GENTLEMAN

Aveva, insomma, un cuore davvero grande. Era un signore, nei modi e nelle parole. Luciano, poi, era molto critico nei confronti di diversi eventi recenti. «Ma dove sono i vip?» diceva ironicamente riferendosi ai tanti prezzemolini che oggi vagano da un appuntamento all’altro. E aveva decisamente ragione. Come tutti i grandi fotografi aveva fiuto e sapeva riconoscere il glamour, se lo vedeva. E, secondo lui, non ne girava poi molto.

«Una persona perbene – ricorda Rino Barillari - un fotografo d’azione, educato con il personaggio, rispettoso verso i colleghi, mi veniva a trovare tutti i giorni in ospedale, quando ero ricoverato, e mi portava a spasso con la carrozzina. Ascoltava e non criticava mai nessuno. Aveva grande attenzione per le varie situazioni ed era molto bravo nei matrimoni. Lo so bene: ha documentato anche il mio matrimonio. La notte si girava spesso insieme. Per capire un po' di più. Con il Covid si è divertito a mettere a posto l’archivio fotografico. Ed era molto attento alle tecnologie: la mattina utilizzava una macchina fotografica e la sera un altro modello, per avere la resa maggiore dell’immagine. Si aggiornava sempre, era intelligente». La Camera ardente sarà allestita oggi dalle 9,30 alle 11,30, presso il Campus Bio-medico. I funerali si terranno domani, alle ore 12, presso la Chiesa degli Artisti di piazza del Popolo. Ciao Luciano.


Ultimo aggiornamento: Lunedì 13 Maggio 2024, 10:56
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