Roma, treni cancellati e ritardi da capogiro. Rabbia e frustrazione tra i pendolari: «Era meglio andare a piedi»

Mattinata da incubo, soprattutto a Roma Nord

Treni cancellati e ritardi da capogiro. Rabbia e frustrazione tra i pendolari: «Era meglio andare a piedi»

di Aurora Magistri

"Annuncio ritardo": una sinfonia infinita affatto piacevole quella che i lavoratori e gli studenti sono costretti, questa mattina, ad ascoltare. Alla stazione Monte Mario, l'autoparlante comunica che vi sono "guasti sulla linea ferroviaria". Le conseguenze sono inevitabili: numerosi treni cancellati e ritardi mostruosi, 20 minuti, che diventano 25 che diventano 30. L'incubo è interminabile: i minuti aumentano sempre di più. I passeggeri sono furibondi.

"Come è possibile un disservizio del genere a causa di due gocce di pioggia?". Con il passare del tempo, però, non aumentano solo i minuti di ritardo ma cresce a dismisura anche la quantità di persone che deve prendere il treno. Calca che può essere potenzialmente pericolosa: gli spintoni a ridosso dei binari potrebbero provocare gravi incidenti. La sicurezza non è assicurata. Riecheggiano i tuoni ma anche frasi come "e adesso come facciamo? Abbiamo la verifica di latino".

 

Una donna adirata parla al telefono con una collega: "Sono bloccata a Monte Mario, anticipami tu i documenti per l'udienza...

arriverò prima o poi". Quando invece, un treno solitario e sporadico, si degna di arrivare, sempre più gente lotta per aggiudicarsi l'entrata sul mezzo di trasporto; mezzo che scarseggia di spazio e di norme di sicurezza. Non tutte le persone presenti nel binario riescono, ovviamente ad entrare dentro il treno, non vi è alcuna garanzia: vince il più forte e il più fortunato; gli altri dovranno attendere altri 40 minuti. "Era meglio andare a piedi... c'era da aspettarselo". Rabbia e frustrazione sono le parole chiavi di questa piovosa e spiacevole mattinata.


Ultimo aggiornamento: Martedì 5 Dicembre 2023, 10:24
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