Prodi: «Attacchi alla Francia brutali. La sinistra? Senza prospettive»

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Gli esponenti del governo che hanno attaccato la Francia in questi giorni lo hanno fatto con «superficiale brutalità», inadatta alle questioni «complesse» e «raffinate» che sono sul tappeto. Lo afferma l'ex presidente del Consiglio ed ex presidente della Commissione Europea Romano Prodi, a margine di un incontro pubblica al Press Club di Bruxelles, dopo aver incontrato il presidente della Commissione Jean-Claude Juncker e una colazione di lavoro con l'intero collegio dei commissari.

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Sinistra senza prospettive. «In politica i cambiamenti avvengono spesso più velocemente di quanto non si creda. Non avevo mai pensato di vincere le elezioni, mentre in un anno abbiamo organizzato tutto ed è andata bene. Il problema è di avere un'idea e una prospettiva, che è quello che manca oggi». Così l'ex presidente del Consiglio e della Commissione Europea Romano Prodi risponde, a margine di un incontro pubblico al Press Club di rue Froissart, nel Quartiere Europeo di Bruxelles, alla domanda se a suo parere la sinistra italiana ha possibilità di recuperare.

«Io quando vedo 'sta roba - commenta Prodi - non riesco neanche a capacitarmi.
Anche se ci fossero dei problemi, il modo di affrontarli, con una superficiale brutalità, di fronte ai problemi che sono così complessi e raffinati...ma siamo in un'epoca in cui si pensa che si possa sempre agire con il sì o con il no, con i referendum. Appartiene, anche questo episodio, alla crisi della democrazia di oggi».


«La soluzione ai flussi migratori nel Mediterraneo Centrale «passa dalla pace in Libia, che non può essere fatta fuori dalla Libia», sottolinea Prodi. «Su questo - dice - la soluzione è ovvia: se non ci si mette insieme, non c'è soluzione. Ma l'immigrazione era più forte qualche anno fa di oggi, anche prima della crisi. Il problema è nato con i due grandi conflitti, la Siria e la Libia. L'unico vero rimedio, stabile e definitivo, è la fine di questa sciagurata guerra di Libia. Noi non abbiamo lo Stato-cuscinetto Turchia».

«Quante volte - continua Prodi - Muhammar Gheddafi ha minacciato di usare lo strumento delle migrazioni come strumento politico, ma non lo ha mai fatto perché c'era un rapporto di autorità con autorità, mentre oggi, finché la Libia resta un Paese totalmente anarchico, è impossibile avere una soluzione definitiva, perché ci sarà sempre qualche ramo interessato a esasperare il problema».

Ultimo aggiornamento: Mercoledì 23 Gennaio 2019, 18:28
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