Stava diventando un problema ma adesso il problema è risolto. E’ quello di chi guida le relazioni tra Palazzo Chigi e gli organi d’informazione. La scelta, dopo una ricerca che stava diventando troppo lunga, è caduta in seguito a vari stop and go su Mario Sechi, attualmente direttore dell’agenzia di stampa Agi. Sarà lui dal 6 marzo a Palazzo Chigi il Capo dell’Ufficio stampa e delle relazioni con i media. Aveva bisogno Giorgia Meloni di razionalizzare questo delicatissimo comparto. A chi stamane gli ha parlato, lui diceva: «Aspettate un po’, è fatta ma sarà Giorgia a comunicarlo». E così è andata.
C’era il vice capo ufficio stampa, Fabrizio Alfano, a sua volta di provenienza Agi, e in più la squadra di comunicatori diretta da Giovanna Ianniello - storica portavoce e amica della leader di Fratelli d’Italia, e resterà portavoce - ma adesso lo staff si arricchisce e il personaggio - Sechi - è di ottima qualità e conosciuto da tutti nel circuito mediatico. Non sarà portavoce ma capo ufficio stampa e però tutti nell’ambiente sanno che sarà molto ma molto influente.
Ci sono voluti quattro mesi per individuare questa figura apicale del team a Palazzo Chigi. Sechi, c’è chi lo chiama affettuosamente Marione, sardo doc e molto sperimentato nel mestiere, ha lunga dimestichezza di questioni politiche, e sa come comunicarle. Non proviene dall’inner circle di Giorgia, non deriva da Fratelli d’Italia e soprattutto è sul campo da tanto tempo, fin da quando guidava la redazione politica di Panorama e anche da prima. Era al Giornale come capo della redazione romana, poi sarebbe diventato direttore de Il Tempo.
Il problema Chigi è stato che si è avuta finora una comunicazione un po’ macchinosa. Basti pensare alla vicenda delle accise a cui Meloni ha dovuto riparare inventandosi gli Appunti di Giorgia. Ora comunque un portavoce ufficiale ancora non c’è e non ci sarà, visto che Sechi è capo ufficio stampa e Ianniello coordinatrice della comunicazione istituzionale. In un governo a trazione Eni-Descalzi l’arrivo di Sechi - dall’agenzia dell’Eni - non stupisce nessuno, al netto ovviamente dell’assoluta capacità giornalistica del prescelto. Sechi andrà a lavorare a fianco, tra gli altri, di Patrizia Scurti, che della premier è la segretaria particolare, il braccio destro e sinistro, il direttore amministrativo ma anche molto di più: la consulente e la problem solver. E insomma, oltre a Scurti, a Fazzolari, a Ianniello, a Alfano e al sottosegretario Mantovano, la macchina operativa a strettissimo contatto con Meloni si arricchisce di un pezzo grosso, Sechi, il quale sa come tanti ma molto meglio di altri che in politica la comunicazione è tutto o quasi.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 2 Marzo 2023, 13:40
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