Via Matteucci, la fermata Atac? Un inferno

Via Matteucci, la fermata Atac? Un inferno
Valentina Conti
Fermata da paura. In via Pellegrino Matteucci al quartiere Ostiense, VIII Municipio, l'autobus si aspetta tra cumuli di vetri di bottiglie rotte figlie di nottate brave. Marciapiedi invasi anche di ammassi di foglie secche che nessuno provvede a rimuovere, bicchieri, scocche di auto, altri rifiuti, ingombranti a pezzi, che si trasformano in ostacoli soprattutto per le persone in su con l'età. Non solo.
La postazione è diventata lo stanzino dei nomadi che raccattano indumenti nei cassonetti gialli già oltraggiati della zona. La roba che non gradiscono la gettano qui. Così i romani sono obbligati a improponibili slalom tra pantaloni, maglioni e stracci lasciati in terra alla deriva oltre che a bypassare il resto. Nessuna panchina, nessun appoggio, solo talvolta sedie raccattate chissà dove provocatoriamente parcheggiate da qualcuno alla fermata. Per chi non ce la fa a stare tanto in piedi ad attendere l'arrivo dei mezzi pubblici lumaca. C'è pure chi si siede sul vicino guard-rail, ugualmente con tappeti spessi di foglie e rami secchi sullo sfondo. «Ogni mattina quando aspettiamo il 716 e il 23 lo scenario sotto gli occhi è sempre più aberrante. Controlli assenti e rischi permanenti, annaspiamo nello schifo. I ruzzoloni sono all'ordine del giorno, soprattutto per chi è anziano, ovvio. E la notte è proprio da brividi, più che Roma sembra Terzo Mondo. Una tristezza», si sfogano i cittadini. Segnalazioni nel tempo sulla situazione anche da parte dell'attivo Comitato di Quartiere L'Ostiense. L'immondizia rimossa nel giro di qualche settimana poi puntualmente ricompare a giorni alterni. Un copione che continua a ripetersi ad intermittenza. Gli interventi, insomma, qui non sembrano essere un buon deterrente.
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Ultimo aggiornamento: Martedì 14 Gennaio 2020, 05:01
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