SOS SCUOLA

Lorena Loiacono
Rigorosamente ambientalisti, plastic free e pronti a scendere in piazza per la tutela del pianeta. Gli studenti romani vogliono che si rispetti l'ambiente e nelle classi i docenti portano avanti lezioni sul tema, innanzitutto con le indicazioni per una corretta raccolta differenziata. Peccato però che il cattivo esempio per i più piccoli entra direttamente a scuola fin sotto le finestre delle classi. Spesso infatti ai bambini basta affacciarsi dalla finestra delle aule per assistere a tristi paesaggi di degrado e sporcizia e non solo lungo le strade, come purtroppo accade sempre più di frequente a Roma, ma anche all'interno dei cortili stessi degli istituti scolastici.
Dove si accatastano per giorni i rifiuti della scuola, differenziati correttamente dal personale scolastico e della mensa ma lasciati lì da chi, invece, dovrebbe farsene carico e portarli via: le ditte incaricate dall'Ama per le utenze non domestiche. Dopo il caso di San Saba sono arrivate altre segnalazioni di scuole in cui la raccolta è in affanno: bustoni neri, scatoloni e plastica da riciclo campeggiano all'istituto Pistelli, alla Di Donato all'Esquilino, all'Umberto I e alla Leopardi. «Se Roma muore nel degrado denuncia Giorgio carra del Pd Roma - evidentemente è giusto che i più piccoli lo imparino subito. Ecco in quali condizioni trovano il luogo in cui passano ore e ore al giorno. Praticamente Roma Capitale insegna loro a vivere già nel degrado e nella spazzatura anche a scuola, sede istituzionale che dovrebbe invece far conoscere una società migliore e insegnare il rispetto delle regole e dell'educazione civica. Virginia Raggi di fronte a queste situazioni dovrebbe ammettere il fallimento».
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Ultimo aggiornamento: Mercoledì 9 Ottobre 2019, 05:01
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