Rossi: «Vado in Pressing ma senza telecronache»

ROMA - Canale 5, poi Italia 1, il 20. Ora Rete 4. Giorgia Rossi è il volto bello del telecomando. Perché come se fosse in un ascensore riesce a saltare da un piano all'altro, o meglio tra i canali di Mediaset senza accusare vertigini o capogiri. Con la Champions la vediamo il martedì sera sul 20 nel pre-partita in compagnia di Bobo Vieri, su Canale 5 dopo la telecronaca di Pierluigi Pardo. Al mercoledì invece appuntamento su Italia 1 in seconda serata con Pressing Champions League.
«La domenica con Pressing torno su Rete 4. Il pubblico si deve abituare a uno stile più classico, necessario per differenziarci rispetto a TikiTaka. Nel programma analizziamo gli spunti del weekend calcistico di Serie A. Ci sono tre ospiti, uno fisso (Walter Zenga), gli altri due un giornalista o un nostro talent (Ferrara, Tacchinardi, Pepe)».
In pratica la formula della domenica sportiva su Rete4. A proposito di DS la prima sfida contro la trasmissione più longeva della Rai non è andata benissimo con gli ascolti: 394.000 spettatori di media con il 3,4% di share contro 960.000 e 6,3% di Rai2.
«Noi siamo in linea con le aspettative della rete. Possiamo migliorare e crescere ancora, senza dubbio, ma non è stata una cattiva partenza».
Si trova ad affrontare la sua Nemica amatissima Paola Ferrari
«Sfida entusiasmante. Paola è una grandissima conduttrice e giornalista. È stimolante trovarsi contro una veterana come lei. Io sono al primo anno di Serie A. Le sconfitte che ci saranno serviranno inevitabilmente per imparare e crescere».
Che cosa le piace di più della Ferrari?
«La sua sicurezza. Il modo di porsi. Sempre schietta, diretta: sinonimo di grande personalità».
In Champions la vediamo anche a bordo campo. Preferisce condurre da lì o in studio?
«Entrambi. Trasmettono emozioni diverse, ma danno la stessa adrenalina».
L'intervista che vorrebbe fare?
«A Messi».
Chi vince il campionato?
«È apertissimo. L'avevo detto alla partenza che Conte è una garanzia per una corsa a tappe. Riesce a trasmettere sempre le motivazioni giuste».
Cosa ha pensato quando è finita in panchina?
«Che bisognava continuare a lavorare per essere pronta alla prima occasione. L'azienda ha sempre continuato a credere in me anche nei momenti in cui non avevo un programma».
Le piacerebbe fare le telecronache delle partite?
«Assolutamente no. Ci sono gli uomini che sono molto bravi a farle. Per il giusto equilibrio e una convivenza serena direi che le telecronache le lasciamo ai maschietti e noi donne raccontiamo e facciamo vivere l'evento». (M. Cas.)
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Ultimo aggiornamento: Mercoledì 8 Gennaio 2020, 05:01
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