Nessuno sa meglio di Quentin Tarantino che le cose non sono come sembrano, se si

Nessuno sa meglio di Quentin Tarantino che le cose non sono come sembrano, se si sbircia dietro la scenografia. Nel suo nono film lo racconta facendo camminare tutta la sua storia di cineasta e cinefilo su uno, anzi più confini: quel 1969 in cui il mondo assistette alla strage di Cielo Drive, strappo brutale dei sogni della luminosa attrice in ascesa Sharon Tate (Margot Robbie) e di un'America che viveva una stagione di grandi cambiamenti, all'ombra della guerra in Vietnam e dell'ondata hippy. Il confine tra la finzione la ribalta del divo Rick Dalton (Leonardo DiCaprio), atterrito dal declino del suo dorato mondo western e la realtà il retroscena in cui il suo fidato amico-controfigura-tuttofare Cliff Booth (Brad Pitt) porta per lui ogni fardello. La loro dinamica a due - una grande amicizia tra la vita vera e la sua messinscena, in cui l'una è necessaria all'altra - si muove sul vialetto-confine con la casa del vicino Roman Polanski, guardato da lontano come un mito e, insieme, come una minaccia. Fino a trovare una conciliazione, perché nessuno, più di Quentin Tarantino, crede nel potere salvifico del cinema.(M. Gre.)
C'ERA UNA VOLTA... A HOLLYWOOD
di Quentin Tarantino


Ultimo aggiornamento: Venerdì 20 Settembre 2019, 05:01
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