Rai, terremoto in vista per i direttori di rete
di Marco Castoro
In precedenza, il 17 dicembre scorso, nella sovrapposizione con Conte, intervistato sempre a diMartedì su La7, il premier aveva vinto con un distacco compreso tra i 2 e i 3 punti di share nei confronti di Salvini, intervistato a Fuori dal Coro su Rete4. In quell'occasione il Giuseppe Conte era arrivato a toccare fino all'8,5% di share, mentre il leader della Lega non è andato mai oltre il 6,5%.
Per quanto riguarda l'amico-nemico Di Maio va detto che il suo passo indietro alla guida del partito fa tremare il terreno sotto i piedi di direttori e manager da lui nominati in Rai. A cominciare dal fedelissimo Fabrizio Salini, Ad di viale Mazzini, per continuare con il direttore del Tg1 Giuseppe Carboni.
A proposito di direttori, le ultime nomine Rai decise da Salini e votati dal cda sono ad interim. Riguarda Stefano Coletta (Rai1), Ludovico Di Meo (Rai2) e Silvia Calandrelli (Rai3). Mentre le nomine di loro stessi e degli altri nei vari generi sono incarichi senza preclusioni di tempo.
Che cosa vuol dire? Che i direttori delle reti Rai non si devono considerarsi in pianta stabile e quindi possono essere sostituiti a breve. Oppure, più semplicemente, che ormai il loro potere si è dimezzato nei confronti dei generi, così come previsto dal piano industriale firmato dall'Ad Salini.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 24 Gennaio 2020, 08:28
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