MAGNINI: 4 ANNI

Daniele Petroselli
ROMA - Quattro anni di squalifica: è questa la decisione presa dal Tribunale nazionale antidoping di Nado Italia nei confronti dell'ex campione di nuoto Filippo Magnini, a processo per uso o tentato uso di sostanze dopanti. L'azzurro paga la frequentazione col nutrizionista Guido Porcellini, a sua volta squalificato 30 anni e a processo penale a Pesaro (dove Magnini è stato prosciolto). Fermato per 4 anni anche l'altro velocista Michele Santucci, ma entrambi potranno ricorrere in appello e in ultima istanza al Tas di Losanna.
Rischia così di finire nel peggiore dei modi la carriera di uno dei golden boy della vasca azzurra. Due volte campione del mondo dei 100 stile libero di Montreal 2005 e Melbourne 2007, bronzo alle Olimpiadi di Atene 2004, 112 medaglie tra gare internazionali e campionati italiani, ma anche sotto le luci dei riflettori prima per la sua storia con l'altra regina del nuoto italiano Federica Pellegrini, vissuta tra alti e bassi per sei anni e conclusasi nel 2017, poi con la sua nuova fiamma, l'ex velina Giorgia Palmas. E soprattutto una battaglia contro il doping portata avanti negli anni ma che rischia di ritorcersi contro al campione azzurro. Che dopo la sentenza ha tuonato: «Mi rivedo molto in una frase di Cristiano Ronaldo, accusato di stupro. Io, come lui, sono un esempio nello sport e nella vita. Non sono mai stato trovato positivo. È una sentenza ridicola. È un anno che penso a chi posso aver pestato i piedi». Poi l'accusa: «Credo che scriverò un libro su questa vicenda. Agli atleti dico: state attenti, fate qualcosa perché io ho avuto paura. Finché non sono morto non posso accettare una cosa del genere». Mano tesa anche dalla Federnuoto: «Fiducia nella giustizia. Ma Filippo è stato un esempio per tutto il movimento, nonché uomo-simbolo dello sport italiano e della lotta al doping».
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Ultimo aggiornamento: Mercoledì 7 Novembre 2018, 05:01
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