Google salva e conserva i monumenti a rischio Da oggi si vedono in 3D

Google salva e conserva i monumenti a rischio Da oggi si vedono in 3D
Gli scavi di Pompei e di Stabia ma anche il Duomo di Pisa oppure l'antica metropoli Maya di Chichen Itza in Messico. Google salva le meraviglie del mondo a rischio e, in occasione della Giornata Internazionale dei Monumenti che si celebra proprio oggi, lancia il progetto Open Heritage, un'iniziativa mondiale per mappare e creare modelli 3D di aree archeologiche di portata storica ma a rischio.
La selezione dei siti archeologici è stata effettuata dal team di CyArk (partner del progetto) e grazie alle nuove tecnologie digitali e al 3D, si riesce a «preservare i monumenti iconici della nostra storia» e a metterli al sicuro sulla piattaforma Arts&Culture. Si tratta di 25 siti archeologici di importanza storica che si trovano in 18 Paesi del mondo. Nel suo blogpost, Chance Coughenour (archeologo digitale e manager del programma Google Arts&Culture) ricorda che «quando, nel 2001, Ben Kacyra vide in TV che i Talebani stavano distruggendo le statue buddiste a Bamiyan, in Afghanistan, sentì il dovere di fare qualcosa». Così ha realizzato la tecnologia in 3D che può essere usata «per registrare i monumenti a rischio di danneggiamenti per disastri naturali, distruzione dovuta alle guerre o ai danni legati all'attività turistica e all'espansione delle città. L'obiettivo è preservarli per le generazioni future». (M.Fab.)

Ultimo aggiornamento: Mercoledì 18 Aprile 2018, 05:01
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