E ora per Natale è emergenza

La nube tossica non è l'unico rischio, fondato, che corre la Capitale in queste ore. Una bomba ad orologeria sta per esplodere, infatti, ed è quella della raccolta rifiuti. La spazzatura che copre i marciapiedi di Roma, in una situazione di pseudo normalità, ora potrebbe trasformarsi in un allarme sociale. Ancora peggiore della coltre grigia che ieri ha soffocato la città. Un rischio che Roma non può correre, a ridosso del natale quando la mole dei rifiuti aumenta e il decoro, tra turisti che vengono da tutto il mondo, si fa protagonista.
Basti pensare che l'impianto di via Salaria, gestito da Ama, riceve nello stabilimento circa 60 tir pieni di rifiuti, ogni giorno. Lo sanno bene in Campidoglio, quel che sta per accadere, tanto che la sindaca Raggi ha lanciato un appello: «Voglio lanciare un appello a tutte le città del Lazio e alle altre Regioni per collaborare in questo momento, soprattutto alla vigilia di Natale, per supportare Ama nel risolvere temporaneamente e nel minor tempo possibile questa situazione». Lo stesso appello è partito dal ministro all'ambiente Sergio Costa, giunto sul luogo dell'incendio dove non è mancata una dura contestazione da parte dei cittadini. «Stiamo lavorando ha spiegato il Governatore, Nicola Zingaretti - affinché alla vigilia del picco natalizio di produzione di rifiuti si sia in grado di risolvere il problema. Il Lazio farà di tutto per aiutare la Capitale. Siamo già attivi con le altre regioni e l'impiantistica regionale». E intanto, a fronte dell'ennesima emergenza spazzatura, parte il solito rimpallo di responsabilità tra Comune, Regione e Città metropolitana sulla gestione dei rifiuti a Roma.(L. Loi.)

Ultimo aggiornamento: Mercoledì 12 Dicembre 2018, 05:01
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