DRAGHI PATTO PER L'ITALIA

Alessandra Severini
Ora che lo spettro della pandemia si allontana l'Italia deve pensare alla crescita. Il presidente del Consiglio Mario Draghi parla all'assemblea di Confindustria e lancia un appello a forze politiche e sociali per rilanciare insieme il paese.
«Nessuno si tiri indietro» esorta il premier che chiede la disponibilità al confronto per stringere «un patto economico, produttivo, sociale» che dia spinta al paese. Parla a tratti a braccio il premier e sorride quando gli applausi lo interrompono, ma va dritto al punto quando chiede un patto per l'Italia che renda stabile e duratura la crescita prevista quest'anno. Le previsioni sono migliori di quelle di primavera: si stima una crescita del Pil «intorno al 6%» quest'anno a fronte del 4,5% ipotizzato sei mesi fa. Ma questo rimbalzo, dopo due anni di sofferenza, non può essere occasionale. Va sostenuto e reso costante. Draghi ha idee chiare sui provvedimenti che servono: per ottobre annuncia una riforma che «dia impulso alla concorrenza» ma assicura che non ci sarà un aumento delle tasse: «In questo momento i soldi si danno e non si prendono». Ma la riforma del fisco sarà un passaggio obbligato e il presidente di Confindustria Bonomi ha già detto che i 3 miliardi che il Governo è disponibile a mettere in campo sono pochi perchè non consentono di intervenire sia sull'Irpef che sulla tassazione delle impresa. Draghi parla anche di ambiente e sottolinea come la «transizione ecologia non sia una scelta ma una necessità». Il premier sa però che le riforme e gli investimenti potranno concretizzarsi solo con uno sforzo collettivo. È per questo che chiede a tutti unità. Le parole del premier sono state accolte dai 1200 partecipanti all'assemblea degli industriali con lunghissimi applausi, segno di un appoggio pieno agli obiettivi e al metodo scelto del governo. Confindustria auspica che Draghi rimanga premier a lungo, assicura il suo sostegno al processo delle riforme e chiede ai partiti di «non attentare alla coesione del Governo pensando alle prossime amministrative o con veti e manovre in vista della scelta da fare per il Quirinale». Piena sintonia dunque con i programmi di governo e ai sindacati Bonomi prova a tendere la mano: «Facciamolo almeno noi un vero patto per l'Italia», cominciando da accordi su tre temi urgenti: sicurezza sul lavoro, politiche attive e smart working.
riproduzione riservata ®

Ultimo aggiornamento: Venerdì 24 Settembre 2021, 05:01
© RIPRODUZIONE RISERVATA