Del Grosso: «Gli levo i soldi e ti faccio un bel regalo»

Emilio Orlando
«Ascoltami, sto con un amico mio che conosci, bello fulminato...ma se invece io vengo a prendermi quella cosa che mi hai detto ieri e glieli levo tutti e settanta. Poi ti faccio un bel regalo». È l' ultima intercettazione choc dove Valerio del Grosso, il pasticcere 21 enne accusato di aver ucciso Luca Sacchi, parla con Marcello De Propris, chiedendogli in prestito la pistola.
La conversazione ha suggerito ai detective coordinati dal sostituto procuratore Nadia Plastina, un'altra pista dove poter trovare i 70 mila euro che Anastasiya portava nello zaino e che mancano ancora all'appello. Il denaro potrebbe essere stato affidato ai De Propris subito dopo l'assassinio del personal trainer. Dopo il delitto, del Grosso girovagò per la città ed in particolare a Tor Bella Monaca vecchia in una traversa di via Bitonto dove si incontrò in due occasioni con la sorella di Marcello de Propris. Lo zainetto che li conteneva venne trovato a poca distanza dall'abitazione dell'amico.
Non sembra placarsi lo scambio di accuse, tra Domenico Costanzo Nunoz, uno dei testi principali dell' omicidio, ed legali della famiglia Sacchi, Armida Decina e Paolo Salice. Infatti nella tre dichiarazioni rese davanti agli investigatori ed al pubblico ministero, il giovane ha cambiato versione tutte le volte, puntando il dito anche contro la vittima, accusandolo di essere consapevole dei loschi traffici che Anastasiya gestiva insieme a Giovanni Princi ex compagno di classe di Luca. La fidanzata, durante un intercettazione telefonica con un0 amica ha offeso Concetta Galati, la madre della vittima apostrofandola con parole forti ed irrispettose che vanno sull' aspetto fisico e sulle origini geografiche: «Quella c'ha una famiglia piena di calabresi ignoranti, non si sa da dove vengono. Non ha mai lavorato, non ha mai fatto nulla. Lei è na cozza, na botte». Si profila quindi all' orizzonte una bagarre giudiziaria anche per diffamazione e calunnia, nei confronti della biondina della Caffarella. «Nei giorni scorsi - spiegano gli avvocati Salce e Decina - abbiamo convocato Munoz per essere ascoltato mediante indagini difensive, ma egli ha preferito non presentarsi senza addurre alcuna giustificazione».
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Ultimo aggiornamento: Mercoledì 18 Dicembre 2019, 05:01
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