ATAC A RISCHIO

ATAC A RISCHIO
Paola Lo Mele
In Campidoglio si lavora a testa bassa per non far perdere ad Atac l'autorizzazione all'esercizio. Il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, infatti, ha dato 60 giorni di tempo all'azienda per offrire adeguate garanzie finanziarie all'iscrizione nel registro elettronico nazionale per operatori della mobilità. Diverse le riunioni sul tema che si sono tenute ieri a Palazzo Senatorio. Un unico obiettivo: risolvere il problema del requisito dell'idoneità finanziaria della municipalizzata dei trasporti. In particolare si starebbero valutando una serie di opzioni che prevedono garanzie finanziarie interne allo stesso Campidoglio.
«Rassicuro i cittadini e i lavoratori di Atac - dice in mattinata l'assessore alla Mobilità Linda Meleo -, non c'è alcun rischio di interruzione del servizio. Quello che è in corso tra il Ministero dei Trasporti, in particolare la Motorizzazione Civile, ed Atac è semplicemente una procedura burocratica. L'azienda sta lavorando per produrre tutta la documentazione richiesta e quindi chiudere l'iter amministrativo entro 60 giorni. Roma Capitale sta lavorando a fianco all'azienda, non ci saranno interruzioni del servizio, la questione sarà risolta entro 60 giorni». La società, gravata da 1,3 miliardi di debiti, ha intrapreso la strada del concordato preventivo per il risanamento. Il 30 maggio è fissata l'udienza davanti al Tribunale in cui dovrà fornire le integrazioni e i chiarimenti richiesti sulla proposta concordataria presentata.
Nell'attesa del responso il Pd tuona contro la «scelta scellerata e superficiale» del concordato e chiede alla sindaca Virginia Raggi e alla Meleo di riferire in Aula sulle ultime vicende. Un consiglio straordinario sulla municipalizzata si terrà martedì prossimo. Secondo Eugenio Stanziale della Filt Cgil «Atac quando ha avviato il concordato ha sottovalutato il fatto che prima di farlo era necessario coprire la fideiussione necessaria confermare l'autorizzazione all'esercizio. Il tema vero qui è che un concordato fatto con superficialità crea problemi». Dal M5S invece parlano di «allarmismo ingiustificato» e, anzi, rivendicano: «Stiamo procedendo nella direzione giusta che è quella di non svendere Atac. Noi vogliamo mantenerla pubblica e darle nuova vita».
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Ultimo aggiornamento: Mercoledì 18 Aprile 2018, 05:01
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